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16 Gennaio 2017

Unatras chiede un incontro al Sottosegretario Simona Vicari

Unatras chiede un incontro al Sottosegretario Simona Vicari

Unatrans il coordinamento sindacale nazionale delle Associazioni dell’autotrasporto composto da Confartigianato Trasporti, FAI, Unitai, Fita-CNA, Sna Casartigiani, Fiap e Assotir chiede un incontro alla sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari per riprendere la discussione su diversi argomenti che sono rimasti in sospeso.
Sono in particolare quattro i temi che sono posti in evidenza dalle Associazioni dell’autotrasporto. Il primo è l'attivazione, ancora relativa al 2016, della decontribuzione promessa per gli autisti che svolgono trasporti internazionali. Per attuarla è necessaria una circolare ministeriale, più volte annunciata ma mai emanata.
Il secondo tema è un'emergenza emersa all'inizio dell'anno nel trasporto eccezionale. Unatras rileva una "sostanziale paralisi" di quest'attività dovuta all'atteggiamento degli enti proprietari delle strade che, dopo il grave incidente avvenuto sulla Statale 36 il 28 ottobre 2016, non si assumono più la responsabilità di rinnovare e rilasciare le autorizzazioni ai trasporti eccezionali per massa.
Unatras pone all'ordine del giorno altre due emergenze apparse il 1° gennaio. La prima riguarda le norme sui divieti di circolazione dei veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate che da quest'anno non permettono più la deroga di due ore all'inizio e alla fine dei divieti per i veicoli che s'imbarcano per e dalla Sicilia sullo Stretto di Messina. Secondo l'unione, le difficoltà che avevano istituito la deroga gli scorsi anni non sono terminate e quindi rimangono lunghi tempi d'attesa per l'imbarco.
Il quarto tema riguarda le nuove misure contro il dumping sociale attuate dall'Austria, che impongono alle imprese di autotrasporto straniere che caricano, scaricano o compiono cabotaggio nel Paese di presentare una dichiarazione sulla retribuzione degli autisti, che non deve essere più bassa del minimo salariale austriaco. Le Associazioni non contestano il provvedimento in linea di principio, ma ritengono che che alcuni adempimenti – come la tradizione in tedesco della busta paga e del bonifico di accredito dello stipendio – appaiono "sproporzionati rispetto all'obiettivo della norma di combattere il dumping sociale".