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27 Dicembre 2018

I post-it dell'estetista diventano un romanzo sul riscatto delle donne e sulla bellezza

I post-it dell'estetista diventano un romanzo sul riscatto delle donne e sulla bellezza

“All’inizio credevo che il lavoro dell’estetista fosse curare l’immagine di una persona, poi nel corso del tempo ho capito che va molto oltre la bellezza e può aiutare una persona ad avere una qualità di vita migliore”: Jwu Yunn Luan, per tutti Giulia, è nata a Bologna 35 anni fa da genitori taiwanesi ed è la titolare dell’istituto estetico “La Dolce Vita” di via San Francesco d’Assisi a Novara. Per festeggiare i dieci anni del salone ha scritto il libro “Pelle di porcellana” che presenterà martedì 11 dicembre alle 18,30 al Castello Sforzesco di Novara.
Giulia, il nome con cui è stata battezzata da un’amica romana, è cresciuta a Modena dove i genitori gestivano il primo ristorante cinese della città, proprio di fronte alla Maserati, all’inizio degli Anni Ottanta.

Nasce una passione

A 14 anni si è trasferita a Novara con le sue sorelle e la madre che ha aperto il ristorante di cucina cinese  “Sonny” alla Bicocca. Lei intanto si è iscritta all’ Istituto Ravizza prima, e al Bermani poi, ma ha realizzato presto che non erano la sua strada e così, su insistenza della mamma, ha iniziato a frequentare la scuola di estetica: “Ho scoperto un mondo sconosciuto che mi ha subito appassionata tantissimo – racconta -. A scuola non adoravo studiare, trovavo che tutte quelle materie non mi appartenessero e invece, una volta entrata nel mondo Beauty, per me lo studio è diventato fondamentale: ho seguito seminari, master in ogni parte del mondo e continuo a farlo tuttora. E' una continua crescita personale e professionale; per questa passione devo ringraziare moltissimo la signora Maria, direttrice e insegnante della Scuola di estetica SEAR di Novara”.

Gli anni a fianco dell'Asystel

A 17 anni è cominciato uno stage in un centro estetico di Novara ma pochi mesi dopo Giulia ha avviato in parallelo un’ attività che la coinvolgeva tantissimo: interprete delle giocatrici cinesi della squadra di volley novarese, l’allora Asystel, che aveva nella sua rosa le due nazionali He Qui e Sun Yue. “Sono state tre stagioni intensissime – racconta Giulia Luan -: studiavo e lavoravo contemporaneamente nel centro estetico e nel ristorante di famiglia e da metà agosto fino alla primavera successiva vivevo con la squadra. Era affascinante: quando facevano i briefing analizzando i video degli avversari mi sembrava di essere nel mio cartone animato preferito, “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”. Lo sport mi ha insegnato molto perché mi ha fatto capire che il talento da solo non basta e dietro ogni risultato c’è sempre tanto lavoro. Nessuno s’improvvisa campione".
Chiuso il periodo del volley, della scuola e dello stage Giulia ha iniziato a lavorare in un salone ma non ne era soddisfatta (“Non vedevo possibilità di crescita”) e quindi ha accettato di partecipare al progetto di Lauro, lo storico parrucchiere di via dei Cattaneo, che voleva creare un centro estetico per una clientela maschile: “Era un’ idea molto innovativa e per me è stata un’ esperienza bellissima e gratificante – racconta Giulia -. Avevo 21 anni ed ero supercoccolata da Angela e Lauro perché giovanissima ma al tempo stesso avevo la grande responsabilità di creare qualcosa di nuovo e di farlo funzionare (e per questo li ringrazierò sempre)”. Quegli anni sono stati cruciali perché Giulia  ha maturato sempre di più il desiderio di essere indipendente: “Ho sempre immaginato che un giorno avrei lavorato in un posto solo mio. Forse è un imprinting di famiglia, visto che i miei  genitori sono stati imprenditori”.

La nuova avventura: un salone tutto suo

Così, nel dicembre 2008, è partita l’avventura del centro estetico “La Dolce Vita” in via San Francesco d’ Assisi: “Ci sono voluti sei mesi, forse anche di più, per arrivare ad avere ogni cosa al suo posto perché ho dovuto fare tutto da sola – racconta Giulia -. Ho investito tutti i miei risparmi e chiesto dilazioni di pagamento ai fornitori, che sono stati molto comprensivi. Quando ho aperto, il 6 giugno 2009, avevo una sola cabina allestita”. Oggi ha cinque dipendenti.
Negli ultimi quattro anni, nelle pause del lavoro, Giulia ha scritto post-it che metteva in una cartellina sul suo tavolo: pensieri volanti, riflessioni sulle vicende personali raccontate dalle clienti, tratti comuni riscontrati nelle loro vite, desideri inespressi o aspirazioni di cambiamento realizzati. Quegli appunti sono diventati “Pelle di porcellana”: “Il mio libro è un romanzo-manuale che raccoglie nella storia della protagonista Lucia le domande che ad un certo punto molte donne si pongono: cosa faccio per me? Chi sono? Che cosa desidero veramente al di là di lavoro-figli-casa? Oltre a fornire consigli sul benessere e lo stile di vita da adottare”.

Un altro sogno realizzato: raccontare vita e bellezza in un libro

Bellezza e benessere sono i temi chiave di questo racconto e sono visti attraverso gli occhi della protagonista. Lucia e il marito vivono a Novara, hanno una figlia di 19 anni che per motivi di studio vive fuori casa. A un certo punto lei intuisce che il marito ha una relazione extraconiugale e questo la getta in una disperazione tale da perdere la fiducia in se stessa. Un'amica cerca di aiutarla dandole sostegno e preziosi consigli e proprio un suo suggerimento si rivelerà vincente e permetterà a Lucia di dare una svolta alla propria vita. L’incontro con l’istituto “La dolce vita”, e in particolare con Giulia, le darà gli strumenti per proseguire la sua vita su un nuovo cammino fatto di serenità e conquiste. Un nuovo approccio alla vita, basato su una maggiore attenzione su se stessa, influirà positivamente dandole la possibilità di intraprendere un percorso di successo.


Il libro viene presentato martedì 11 dicembre alle 18,30 al castello di Novara con una festa (su invito): “Ho voluto fare un regalo a me, alle mie clienti e alle persone che hanno contribuito alla mia crescita e che mi hanno portato ai primi  dieci anni dell’Istituto – conclude Giulia Luan -. Scrivere questo libro mi ha resa consapevole del mio desiderio di occuparmi delle persone: è il mio modo di essere e sono felice di condividerlo con gli altri”.

 


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