La nuova vittoria dei candidati dell'Unione alle elezioni artigiane porta dopo pochi mesi all'estensione agli artigiani dell'assistenza medico- generica e farmaceutica, inoltre, il patronato della Confartigianato INAPA viene riconosciuto dal Ministero del lavoro.
L'INAPA, Istituto nazionale per l'assistenza previdenziale agli artigiani, viene costituito all'indomani dell'entrata in vigore della legge sull'assistenza di malattia per le attività artigiane ed inizialmente assume la denominazione di ENAPA.
Il riconoscimento dell'Ente porta all'organizzazione del nuovo Ufficio di patronato presso l'Unione Artigiani. Nello stesso periodo l'Unione Artigiani ottiene l'ingresso di propri rappresentanti nel Comitato provinciale dell'INPS, nella Commissione provinciale per il lavoro a domicilio, nel Comitato provinciale INAIL.
In sede regionale, il direttore Zanetta viene riconfermato componente della Commissione regionale per l'artigianato. A queste iniziative sono da aggiungere l'istituzione, da parte della Commissione provinciale per l'artigianato, di un fondo di garanzia per l'erogazione di crediti alle imprese artigiane.
La creazione delle Regioni (a cui viene demandata la competenza provvisoria in materia di artigianato) comporta l'inizio di contatti tra la Giunta regionale ed i rappresentanti degli artigiani, incontri in cui il presidente Galli ed il direttore Zanetta sono costantemente presenti.
La nascita delle Regioni e la necessità di raccordare sul piano regionale l'attività delle associazioni provinciali, porta alla costituzione della Federazione regionale dell'artigianato del Piemonte, la cui presidenza viene affidata a Giuseppe Scaletti di Torino.
La pressante richiesta, sempre rinnovata, di parificazione dei minimi pensionistici tra artigiani e lavoratori dipendenti e su cui l'Unione Artigiani aveva promosso, prima associazione in Italia, la manifestazione del Borsa del maggio 1969 diventa finalmente una realtà nel 1972.
Con una legge delega si consente, infatti, l'adeguamento dei minimi salariali attraverso la consultazione con le rappresentanze sindacali degli artigiani.
Ma il grosso nodo da sciogliere, all'inizio degli Anni Settanta, è rappresentato dall'introduzione nel nostro Paese dell'IVA, obbligo a cui l'Italia deve sottostare dopo l'emanazione di una Direttiva comunitaria. La nuova tassazione, che va a sostituire l'IGE, comporta non pochi problemi.
Le imprese artigiane che in regime IGE godono di esoneri contributivi, con l'IVA sono obbligati anche alla tenuta di complesse contabilità.
Per far fronte alle nuove esigenze, l'Unione Artigiani, alla fine del 1972 (l'entrata in vigore dell'IVA è prevista per l'anno successivo) organizza un servizio di consulenza e assistenza contabile presso tutti i propri Uffici.
A Novara viene allestito il Centro elaborazione dati in corso Cavallotti 11, e dotato delle più moderne attrezzature. Il nuovo servizio ottiene subito un positivo riscontro fra gli imprenditori artigiani.
Nel 1972 viene costituito il Gruppo Sarti e Sarte dell'Unione Artigiani, su iniziativa di Bernardino Carosi che ne rimane presidente fino al 1975, quando viene sostituito da Giancarlo De Console Baldino.
Il gruppo, che raccoglie numerosi sarti e pellicciai, tra il 1972 ed il 1988 organizza decine di sfilate in Italia ed all'estero, riscuotendo sempre un successo lusinghiero.
Tra i momenti più importanti, oltre alle tradizionali sfilate a Novara alla sala Borsa e al Teatro Faraggiana, sono da ricordare le presenze a Locarno e Barcellona, dove i maestri artigiani della sartoria e della pellicceria portano la classe e la raffinatezza del made in Italy.