Nel 1985 viene inaugurata la nuova sede di Borgomanero dell'Unione, in via Matteotti 42.
All'inaugurazione sono presenti il Ministro dei lavori pubblici Franco Nicolazzi, parlamentari novaresi ed autorità della provincia. Ampliamenti interessano anche la sede di Oleggio e quella di Omegna; sono ammodernati i recapiti di Galliate e di Romagnano Sesia e viene aperto il nuovo recapito di San Maurizio d'Opaglio.
Si amplia anche il numero di collaboratori dell'Unione, che passano da ottantatré a centodue, un segnale dell'impegno diuturno a tutela dell'artigianato novarese.
L'anno successivo Mario Galli, presidente dell'Unione Artigiani, viene nominato vicepresidente della Confartigianato Piemonte.
Rilanciando l'artigianato come importante occasione occupazionale e di formazione, l'Unione Artigiani promuove nel 1986 un momento di confronto sul tema della donna nell'artigianato.
In una realtà che vede il 21% degli impiegati nel comparto regionale costituiti da donne, si rivendica con forza il ruolo delle donne imprenditrici, sottolineando come, con la riforma sanitaria, la donna artigiana sia stata privata del diritto all'assegno di maternità.
Alla donna nell'artigianato viene dedicato un incontro regionale ed un convegno nazionale che si tiene a Roma nell'aprile. Donne e giovani.
Nel 1986 il Comune di Novara decide la costituzione di una Commissione per l'elaborazione delle proposte operative in merito all'occupazione nel Comune di Novara.
Mario Galli, membro della Commissione in rappresentanza dell'Unione Artigiani, ha modo di evidenziare l'importanza di costituire centri capaci di fornire informazioni sul mercato del lavoro, allo scopo di orientare gli studi di formazione professionale e la domanda di occupazione.
La nuova attenzione verso i giovani e le opportunità di lavoro nell'artigianato trovano conferma anche nel rinnovo dei contratti di lavoro che prevedono una nuova regolamentazione dell'apprendistato con una sensibile riduzione del costo dello stesso, prevedendo salari d'ingresso più bassi, che significano possibilità di assunzione, incentivo ai giovani ad imparare un mestiere, minor pressione sulle imprese.
Alla luce di queste novità, l'Unione Artigiani lancia la proposta "Cento Giovani", un progetto mirato a favorire l'assunzione di giovani disoccupati fra i 15 ed i 29 anni in imprese artigiane. Il progetto passa attraverso l'erogazione di contributi da parte delle Amministrazioni comunali alle imprese che assumono giovani, creando così nuovi posti di lavoro.
L'Unione Artigiani propone nuovamente una riflessione sul rapporto con gli Enti locali sul tema della formazione professionale e di altri aspetti importanti per l'impresa artigiana nel corso di un convegno che si svolge a Verbania, nell'ambito della manifestazione Arti Artigiane di Madonna di Campagna.
Nel 1986 torna di attualità il problema delle pensioni artigiane.
Dopo quindici anni dalla prima proposta di legge di riforma del 1971, si ribadisce infatti la situazione della previdenza artigiana che ha saputo uscire per prima dal gorgo del deficit, riportando in attivo il proprio esercizio e riducendo in modo sensibile il disavanzo patrimoniale della gestione.
Si dovranno attendere ancora quattro anni per arrivare ad una modifica del sistema pensionistico per gli imprenditori artigiani. In attesa della riforma del sistema pensionistico, grande mobilitazione si ha attorno al tema della tassa sulla salute, prevista dalla legge finanziaria nella misura del 7.50% del reddito complessivo calcolato ai fini IRPEF.
Contro la tassa l'Unione Artigiani istruisce un ricorso pilota, capace cioé, in caso di esito positivo, di essere precedente probante in successive vertenze. Ed il Pretore di Verbania accoglie le argomentazioni dell'Unione Artigiani, sospendendo per gli artigiani il pagamento del balzello.
L'Unione Artigiani, istruendo il ricorso contro il pagamento, fa leva sul danno che deriverebbe all'impresa artigiana, dal pagamento della tassa a causa delle ridotte dimensioni, incidendo in modo negativo sulla sua produttività.
La tassa, inoltre, rappresenta una notevole disparità di trattamento fra artigiani e lavoratori dipendenti, versando i primi il 7.5% del reddito ed i secondi l'1.35%.
In quell'anno viene sottoscritto fra l'Unione Artigiani e le organizzazioni sindacali l'accordo quadro provinciale sui contratti di formazione lavoro. E' il primo siglato in Piemonte. L'accordo consente alle imprese artigiane di ottenere l'approvazione dei progetti di formazione lavoro e di procedere all'assunzione del giovane in tempi molto rapidi (una settimana in media). Il 1986 è anche un anno di lutto per l'Unione Artigiani.
Nell'aprile scompare infatti il vicepresidente dell'associazione Giovanni Varese. Residente a Carpignano Sesia ma originario di Moncalvo, nell'Astigiano, delegato della Sezione "Tessili e Maglieri" e membro della Giunta sindacale dell'Unione.
Vicepresidente dell'Unione Artigiani dal giugno 1980, Varese ricopre numerosi ed importanti incarichi, fra cui ricordiamo la presidenza della Commissione provinciale per l'artigianato e la vicepresidenza della Federazione nazionale artigiani tessili.
A sostituire Varese, la giunta sindacale dell'Unione Artigiani chiama -nel maggio- Lino Giazzi, delegato della Sezione "Tinteggiatori, Decoratori e Pittori"; a sostituire Varese nella Giunta della Camera di Commercio viene invece designato il presidente dell'Unione Artigiani Mario Galli. Alla memoria di Giovanni Varese, nel 1986, viene dedicata la Rassegna Arti Artigiane di Madonna di Campagna.
Alla fine di novembre sono inaugurati i nuovi locali della Delegazione dell'Unione Artigiani di Verbania. Situati al piano terreno di un moderno stabile in corso Europa 27 a Pallanza, l'apertura della nuova sede è un ulteriore segnale di disponibilità verso gli artigiani del Verbano Cusio Ossola e si colloca nel periodo di festeggiamenti per il 40mo anniversario della costituzione di Confartigianato, che si celebra a Roma, alla presenza di delegati provenienti da ogni parte d'Italia.
Al centro dell'attività sindacale provinciale e nazionale, prima associazione sul territorio a rappresentare gli interessi delle categorie artigiane, l'Unione Artigiani, nell'autunno del 1986, presenta le attività economiche della provincia di Novara ad una delegazione di dirigenti e funzionari del Ministero del lavoro della Repubblica popolare cinese in visita in Italia per conoscere l'economia ed il lavoro delle nostre imprese.
I contatti e gli scambi internazionali proseguono dopo pochi mesi, nella primavera del 1987, con una visita alla cittadina francese di Chalon Sur Saone, gemellata con Novara.
L'occasione viene offerta dall'organizzazione della Settimana della cultura artigiana e dalla mostra "L'Espace des Arts".
La delegazione italiana è composta da una ventina di imprenditori artigiani, accompagnati dal direttore dell'Unione Artigiani Panarotto e dal segretario della Federazione regionale Silvano Berna. Un'occasione per i nostri artigiani di visitare un paese dove il titolo di maestro artigiano viene riconosciuto dalla legge, ed un rimpianto per il mancato inserimento del titolo nelle legge quadro italiana, approvata solo due anni prima.
Dalla presenza in Francia in primavera si passa al XXII Congresso mondiale della sartoria, svoltosi a Barcellona alla fine di agosto. A portare il saluto dei sarti italiani è ancora un artigiano dell'Unione, Giancarlo De Console Baldino, in qualità di presidente della Federazione nazionale abbigliamento della Confartigianato. Nella seconda metà degli Anni Ottanta, dunque, l'Unione Artigiani è orientata a diventare veramente il riferimento e il promotore dello sviluppo dell'artigianato del Duemila.
Dimensione europea, moderna organizzazione aziendale, attenzione profonda per i problemi della formazione professionale, capacità di stare sul territorio e di essere sistema grazie ai diversi livelli di presenza e di intervento -provinciale, regionale, nazionale- sono i momenti qualificanti e di sviluppo dell'attività sindacale rivolta verso le categorie.
Attenzione al territorio ed ai suoi problemi, soprattutto nei momenti drammatici l'Unione Artigiani la dimostra in occasione dell'alluvione che colpisce l'Ossola e il Cusio nell'estate 1987.
Incontrando il presidente della Regione Piemonte Beltrami, l'Unione Artigiani e l'Associazione Artigiani dell'Ossola sollevano la necessità di interventi rapidi a favore delle popolazioni e delle imprese. Alla fine degli Anni Ottanta giungono a compimento importanti conquiste sindacali e vengono gettate le basi per future azioni.
Partendo da un dato estremamente positivo: quasi quattromila nuovi posti di lavoro creati dall'artigianato in Piemonte nel solo 1987, l'anno successivo si arriva alla parificazione del minimo delle pensioni artigiane con quelle dei lavoratori dipendenti.
Si tratta di un primo passo per la riforma completa della Gestione speciale artigiani che, in quell'anno, già può vantare un attivo patrimoniale di circa duemila miliardi, una riforma importante che - nell'anno in cui viene realizzata- vede aprire un nuovo ufficio del patronato INAPA a Gravellona Toce, negli uffici dell'Unione Artigiani. Contemporaneamente si concede alle donne artigiane l'indennità di maternità.
La legge, frutto di una costante azione di Confartigianato, va a sanare una situazione non più sostenibile di disparità di trattamento. Una sentenza del TAR del Piemonte, inoltre, riconosce le ragioni degli artigiani gelatai, concedendo loro la possibilità di vendere al pubblico, in locali contigui a quelli dove avviene la produzione (secondo quanto già specificato dalla Legge quadro) il loro gelato senza iscrizione nell'apposito registro per la somministrazione di alimenti previsto dalla normativa per i pubblici esercizi.
E' del 1987 infine l'approvazione della prima legge regionale per l'artigianato, che fissa i criteri per la costituzione delle nuove commissioni provinciali per artigianato.
Una importante iniziativa che parte nel 1988 è la preparazione di una proposta di legge di iniziativa popolare contro il lavoro abusivo, un progetto che deve andare a colpire e limitare un fenomeno che va a danno degli artigiani veri e degli utenti.
Nel testo della proposta, si prevedono sanzioni amministrative fino a cinque milioni per chi esercita una professione artigiana senza essere iscritto all'Albo.
Le sanzioni saranno emanate dalla competente autorità regionale su proposta di apposite Commissioni provinciali di vigilanza. Sul problema del lavoro abusivo l'Unione Artigiani richiama l'attenzione dell'opinione pubblica con un convegno provinciale dal titolo "Lavoro abusivo vera evasione" che si svolge a Novara nel novembre di quell'anno.
Il 28 luglio 1989 le firme raccolte a sostegno della proposta di disegno di legge regionale -quasi diecimila raccolte in tutta la Regione- sono consegnate al presidente del Consiglio regionale Angelo Rossa dal presidente della Confartigianato Piemonte Giuseppe Scaletti. Intanto tutti gli artigiani dell'Unione sono dotati di un adesivo che riporta la dicitura "Punto professionale artigiano", che possono esporre sui loro veicoli e all'esterno dei loro laboratori, una ulteriore indicazione della loro effettiva professionalità ed affidabilità.
Nell'ottobre l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale prende in esame la proposta di legge e la dichiara ricevibile ed ammissibile, passandola per competenza alla IV commissione consiliare. La proposta diventerà legge regionale nel dicembre 1993.
Il 1988 è anche l'anno che vede la riforma del collocamento, con la nascita delle Sezioni circoscrizionali e delle Commissioni per l'Impiego.
L'Unione Artigiani è chiamata a rappresentare gli artigiani nelle sette commissioni di Novara, Borgomanero, Oleggio, Arona, Omegna, Verbania e Domodossola e nella Commissione provinciale. Attenta alla realtà mutevole e dinamica dell'artigianato, l'Unione Artigiani, nel 1989, promuove il Gruppo Giovani imprenditori artigiani.
L'iniziativa, sorta dalla richiesta di numerosi associati, rispecchia anche un dato statistico estremamente significativo: quasi il 40% degli artigiani italiani ha meno di quarant'anni.
Un artigianato giovane, dunque, un potenziale di ricchezza e di proposte che deve essere valorizzato. Dopo una prima fase, segnata dall'avvio delle adesioni al Gruppo e dalle prime iniziative, fra cui la predisposizione di un apposito Statuto, nella primavera del 1993 si decide di formalizzare la costituzione del Gruppo attraverso l'elezione di un vertice ed una revisione statutaria.
Alla presidenza il direttivo del Gruppo elegge Iolanda Saia di Novara; vicepresidenti sono Donatella Zelandi e Giacomo Poverino. Dalla sua costituzione ad oggi il Gruppo raccoglie centocinquanta componenti, in rappresentanza dei circa quattromila artigiani con meno di quarant'anni associati all'Unione Artigiani.
Iniziative di formazione professionale e di aggiornamento, sviluppate in sinergia con istituzioni pubbliche e private, pubblicazioni, interventi nelle scuole, diventano i momenti qualificanti dell'attività dei giovani dell'Unione. Nel settembre 1994, nel corso della II Assemblea nazionale dei giovani di Confartigianato, svoltasi a Riccione, Iolanda Saia presenta una relazione sul credito per le imprese artigiane.
Durante i lavori, Iolanda Saia viene anche eletta componente della Giunta esecutiva nazionale del Gruppo giovani di Confartigianato, formalizzando così una presenza al vertice nazionale dei giovani di Confartigianato già in essere da un anno e mezzo.
Proseguendo nell'attenzione verso il mondo della scuola e della formazione professionale, nel 1989, l'Unione Artigiani realizza un filmato didattico per le scuole medie inferiori.
Si tratta di "Alla scoperta del pianeta artigianato". Il filmato, proiettato durante gli incontri di orientamento post diploma organizzati nelle scuole medie inferiori di tutta la provincia riscuote subito un grande successo fra i ragazzi, che si divertono osservando le avventure del pilota proveniente "dall'iperspazio" e che approda nel nostro paese, incontrando numerosi artigiani qualificati . Presentata ogni anno con il patrocinio del Provveditore agli studi della provincia di Novara, l'iniziativa di orientamento post diploma "Artigianato Scuola" riscuote sempre lusinghieri successi.
Ogni anno i funzionari dell'Unione Artigiani e gli artigiani incontrano oltre mille ragazzi ai quali spiegano cos'è l'artigianato ed illustrano i possibili sbocchi professionali che il settore può offrire loro. L'attenzione verso la scuola e il mondo della formazione porta l'Unione Artigiani, nel 1988, ad aderire, in qualità di socio promotore, al Consorzio per lo sviluppo degli studi universitari di Novara.
Il Consorzio, nato dall'incontro delle volontà della pubblica amministrazione e dai rappresentanti della società civile, si propone di risolvere il problema annoso della sede universitaria di Novara, costituendo il secondo centro universitario della Regione dopo Torino.
Nel 1989 l'Unione Artigiani può contare su una rete di sedici uffici provinciali e centoventi collaboratori. Una struttura operativa efficiente e vicina alle imprese artigiane.
E proprio in quell'anno viene definito un importante piano di rinnovamento della struttura periferica dell'Unione Artigiani, che interessa i recapiti di Gravellona Toce, Cannobio, Carpignano Sesia, le Delegazioni di Oleggio e Arona, e l'apertura di un nuovo recapito a Castelletto Ticino.
A Gravellona l'Unione sposta l'ufficio da corso Sempione in piazza Fratelli Di Dio; a Cannobio viene aperto un nuovo recapito in via Giovanola, chiudendo i locali di viale Vittorio Veneto, mentre a Castelletto Ticino si apre un nuovo Ufficio in via San Carlo.
Per le delegazioni di Arona e Oleggio i progetti sono più a lungo termine e riguardano lavori di ristrutturazione e ampliamento dei locali per Arona e l'apertura di una nuova Delegazione a Oleggio. I lavori ad Arona sono completati e la sede rinnovata viene inaugurata nel novembre 1991; ad Oleggio si dovrà attendere il 1995 per ammirare la nuova sede dell'Unione Artigiani.
Situata nei pressi della stazione ferroviaria, in locali completamente ristrutturati con impegni di spesa e di lavoro significativi, la nuova sede dell'Unione Artigiani viene inaugurata il 7 ottobre, in occasione dell'apertura delle celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario della costituzione dell'associazione. Oleggio vanta così oggi una nuova e funzionale sede a disposizione degli associati.
Accanto ai progetti di sviluppo della presenza sul territorio, è giusto ricordare -tra i servizi innovativi erogati dall'Unione a partire dal 1989/90- anche il Punto Videotel, grazie al quale, per via telematica, si può accedere alle informazioni più importanti per l'artigianato novarese, l'attivazione di un servizio di accesso all'Archivio nazionale protesti -una banca dati nazionale contenente indicazioni sui protestati.
Nel 1989 viene anche realizzato un volume dal titolo Essere artigiano, un piccolo ma utilissimo vademecum con riportati i quesiti più ricorrenti, le problematiche più comuni, le questioni più importanti del comparto artigiano.