E’ terminato il secondo cantiere sperimentale del progetto Interreg “MAIN10ANCE” che ha riguardato il rifacimento della copertura della cappella 18 “La resurrezione di Lazzaro”. L’edificio è stato costruito alla fine del Cinquecento e ospita un gruppo di statue in stucco e in terracotta a grandezza naturale, risalenti allo stesso periodo, che rappresentano i protagonisti del racconto evangelico mentre alle pareti sono dipinti i personaggi secondari.
Il restauro del tetto mira a garantirne la stabilità del manto e la resistenza alle infiltrazioni di acqua meteorica per evitare danni alle pareti affrescate e alle sculture interne: nel corso dei controlli periodici, infatti, erano emersi indizi di degrado della copertura che hanno portato alla decisione di inttervenire.
L’intervento in primo luogo ha visto la rimozione di tutte le piode così da poter verificare lo stato dell’orditura primaria e secondaria, di cui è stato necessario sostituire circa il 30%. Poi sono state riposizionate le beole che si presentavano in un buono stato di conservazione, integrandole dove necessario con altre di recupero. Con l’occasione è stato posizionato un sistema anticaduta (linee vita) che consentirà lo svolgimento delle future operazioni di manutenzione ordinaria del tetto in totale sicurezza.
Una seconda parte del lavoro ha interessato il consolidamento del cornicione mediante l’utilizzo di materiali idonei, ricostruendo gli spigoli, sigillando le crepe e stuccando le lacune. Nel contempo è stata restaurata e messa in sicurezza la cuspide in pietra e metallo presente sulla sommità del tetto, instabile e molto usurata per la presenza di crepe e lacune nella parte lapidea e di ruggine negli elementi decorativi metallici del pennacchio.
Il progetto è stato redatto dagli architetti Sara Fasana e Francesca Sernia.
I lavori sono stati interamente finanziati dal Programma di cooperazione Interreg “Main10ance” attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) per un importo di 49.222 euro per il rifacimento del tetto dell’edificio (realizzato dalla ditta Vittorio Strambo) e di euro 11.972,14 per il recupero dei cornicioni e della cuspide in pietra e metallo (a cura dei restauratori Lucia Orsola Pala e Jacopo De Dominici).
Questo progetto Interreg ha come obiettivo quello di valorizzare il sapere costruttivo tradizionale e l’impiego di materiali e maestranze locali e partendo dall’esperienza dei complessi monumentali dei Sacri Monti piemontesi intende proporre un metodo di lavoro per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale che sia sostenibile economicamente, replicabile, capace di responsabilizzare istituzioni, comunità, professionisti e possa contribuire a rilanciare il territorio transfrontaliero (Italia-Svizzera).