L’Italia delle imprenditrici prima nell’Ue per crescita di occupazione. I dati delle nostre province del Piemonte Orientale
L’Italia delle imprenditrici festeggia l’8 marzo con un tasso di crescita del lavoro indipendente femminile superiore alla media europea: nel 2023 si è attestato al +2% a fronte dell’1,3% dell’Ue e della crescita zero del lavoro autonomo maschile.
Nel Novarese, VCO, Vercellese le imprese artigiane femminili sono 3.247, con una prevalenza novarese (1693 imprese femminili complessive) ed evidenziano una sostanziale tenuta e una buona incidenza sul numero complessivo delle imprese in rosa (circa il 24% delle imprese femminili è artigiana e circa il 12% delle donne artigiane imprenditrici ha meno di 35 anni. In crescita le donne imprenditrici artigiane straniere, circa il 13% del totale delle artigiane.
Cresce anche il numero di donne impegnate in attività tipicamente maschili: in particolare, sono 21mila le aziende a guida femminile nel settore delle costruzioni, oltre 12mila quelle nel comparto dell’autoriparazione e quasi 11mila nel settore del traporto di merci e persone.
“Le nostre rilevazioni – sottolinea la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Elis Piaterra, – dimostrano che l’imprenditoria femminile contribuisce all’occupazione e a costruire un futuro di sviluppo per il nostro Paese. Le imprenditrici concorrono anche a ridurre il gender gap, offrendo così alle giovani un esempio importante della concreta possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e di superare gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro. Siamo consapevoli dei nostri punti di forza ma c’è ancora molto da fare per abbattere le difficoltà che ostacolano le donne e che confinano l’Italia all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile”.
“C’è ancora molto da fare – ribadisce la presidente Elis Piaterra – sia a Bruxelles che a Roma per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle donne. A cominciare da un welfare a misura delle esigenze delle donne come madri, mogli, figlie, lavoratrici”. Tanti anche i problemi comuni con i colleghi uomini: fisco, burocrazia, credito, infrastrutture. Problemi sui quali la Presidente Piaterra sollecita la politica ad ascoltare le ragioni delle imprenditrici e a dare risposte concrete e immediate, affinché il sostegno all’imprenditoria femminile sia, a tutti gli effetti, un pilastro della politica economica di questo Paese.