Dal 20 gennaio, green pass day per acconciatori ed estetiste: da giovedì, secondo la normativa anti-Covid, i clienti dovranno mostrare il green pass per accedere ai servizi alla persona. Si tratta del Green pass “base”, che si ottiene con vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo. Ma Confartigianato Imprese Piemonte Orientale chiede controlli e fermezza contro gli abusivi.
“Se comprendiamo l’urgenza di attivare tutte le precauzioni possibili per evitare il diffondersi dell’epidemia e scongiurare così quarantene e chiusure forzate, auspichiamo il massimo controllo affinché l’obbligo di green pass base non sia un favore indiretto agli abusivi che, lavorando al domicilio, non solo non adempiono a questo obbligo ma diventano pericolosi vettori di trasmissione del Covid, una minaccia che giù abbiamo visto durante gli ultimi lockdown, quando chi lavorava in regola con attenzione verso la sicurezza propria e della clientela è stato costretto a chiudere mentre gli abusivi no - denunciano Gianni Torraco e Giulia Luan, Delegati di categoria di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale per acconciatori ed estetiste -. Infine, evidenziamo come le nostre categorie siano fra le più colpite dall’emergenza covid, che si trascina ormai da due anni: tra chiusure, obblighi di sicurezza, lockdown i ventiquattro mesi trascorsi sono stati drammatici. Da sempre lavoriamo in sicurezza, chiediamo di poter operare con serenità e responsabilità come facciamo da sempre” aggiungono Luan e Torraco.
“Per questo chiediamo con fermezza – aggiunge Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte orientale - che non si ripetano situazioni controproducenti già viste in passato: parrucchieri, tatuatori e estetiste garantiscono la massima professionalità e sicurezza nei loro esercizi, al contrario non può nuovamente succedere che gli abusivi esercitino indisturbati nelle case favorendo così la diffusione del contagio. Servono controlli e sanzioni da parte degli organismi addetti alla vigilanza, per non vanificare l’impegno che i professionisti del settore benessere mettono nel rispettare le norme di sicurezza nei loro locali”.