"Devono essere sbloccati i fondi per la cassa integrazione dei lavoratori delle imprese artigiane. Si rischia un'emergenza sociale dopo quella sanitaria": l'appello è partito dagli Ebap di Novara, Vercelli e Verbania che hanno denunciato la manzanza di risorse del Fondo di solidarietà bilaterale dell'artigianato FSBA a causa dei mancati trasferimento dei soldi promessi dal Governo in un apposito decreto. Giovedì si sono tenute tre conferenza stampa in contemporanea a Novara, Vercelli e Verbania.
In particolare a marzo la cassa integrazione è stata anticipata con risorse proprie del Fondo (19 milioni) mentre per aprile erano attesi dallo Stato 42 milioni di euro per tutto il Piemonte ma a inizio luglio (con grande ritardo) ne sono arrivati poco più di nove che hanno consentito il pagamento di solo un quarto degli aventi diritto, secondo l'ordine cronologico delle domande. Altri 18 milioni sono attesi per il mese di maggio.
"Le nostre aziende,a differenza di quelle dell'industria, non dispongono di grande liquidità e non sono in grado di anticipare la cassa ai propri dipendenti - dice Michele Giovanardi, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orierntale - e questo sta creando grosse difficoltà nei rapporti personali all'interno delle imprese oltre che nell'ambito economico. Senza contare che tante filiere produttive sono totalmente ferme". "Ci sono famiglie senza risorse da marzo - sottolinea il direttore di Confartigianato Amleto Impaloni -. Noi abbiamo lavorato senza risparmiarci per inoltrare subito le domande di cassa integrazione dei lavoratori ma i fondi previsti da un provvedimento dello Stato per ora sono rimasti sulla carta. Vanno trasferiti subito altrimenti si rischia la tenuta sociale del Paese". La presidente dell'Ebap, Virna Soncin, ha precisato: "I ritardi nei pagamenti non sono da attribuire a noi che anzi non ci siamo risparmiati e abbiamo messo in gioco tutte le risorse che avevamo, umane e finanziarie".