Assemblea numero settantatré per Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, la prima dalla piena operatività – primo gennaio 2018 – del nuovo assetto del Piemonte Orientale, che riunisce le province del VCO, del Vercellese e del Novarese. L'assemblea di Verbania è stata caratterizzata dalle ricorrenze: “Liberi di intraprendere: una garanzia costituzionale”, titolo dell’assise, richiama infatti il settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Carta costituzionale, tema ripreso e approfondito dal relatore dell’evento, Massimo Cavino, docente di Istituzioni di Diritto pubblico nell’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Tanti,come ogni anno, i premiati che hanno festeggiato la fedeltà all'assemblea (QUI l'elenco completo).
Le relazioni del presidente e del direttore
Ha aperto i lavori l'Inno nazionale cantato dalla Schola cantorum San Gregorio Magno di Trecate (per guardare il video clicca QUI) Quindi il saluto del sindaco della città, Silvia Marchionini, che ha rimarcato come le istituzioni debbano appoggiare e accogliere la voglia di fare delle imprese - “Benvenuti nella nostra città” – e ha ricordato due iniziative del Comune, Apribottega (per chi apre una nuova attività) e Riusiamoverbania (per recuperare a uso imprenditoriale spazi dismessi). Nella sua relazione, il presidente Michele Giovanardi ha richiamato le ricorrenze e gli anniversari di questo 2018; quello della Costituzione, ma anche quello della fine della Grande guerra.” Dell’artigianato, la Costituzione ha la serietà e precisione di linguaggio. In questo ritrovando traccia dell’impegno e del lavoro del costituente Tomaso Perassi, di Zoverallo, che fu parte di quell’Assemblea insieme a Luigi Zappelli, sindaco di Verbania e imprenditore edile” ha detto Giovanardi, richiamando la memoria dei due costituenti verbanesi. Una relazione nella quale il presidente ha chiamato in causa anche i giovani, invitandoli ad avere voglia di fare, voglia “di sognare” come federo due giovani reduci dalla guerra 15-18 “Con il premio di smobilitazione comprarono un forno e si misero a fare i pasticceri: si chiamavano Mario Motta e Gioacchino Alemagna” ha ricordato, richiamando il valore morale del lavoro artigiano, capace di fare comunità prima che impresa e di dare all’impresa un vero valore sociale. “Siamo in un momento di passaggio” ha detto ancora il presidente Giovanardi, “e il baratro è dietro l’angolo: e poi il richiamo alla politica, non con il tradizionale libro dei sogni e delle richieste ma con quello che Giovanardi ha chiamato “libro degli incubi” : “ un carico fiscale al 43% del PIL; paghiamo 24 miliardi di tasse in piu’ rispetto Alla media europea; cuneo fiscale su lavoro al 47,8%; sempre meno credito ad artigiani calato di 14 miliardi in cinque anni; i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese sono ormai a quota 64 miliardi: 95 giorni in media per saldare le fatture; su futuro dei giovani occorre concentrare risorse con incentivi per primi anni di ingresso nel mondo del lavoro; serve una alleanza tra impresa, lavoro, politica: una alleanza per la ripresa economica e sociale” ha affermato, elencando sommariamente ma efficacemente.
Nel suo intervento Amleto Impaloni, direttore, ha detto che “Liberi di intraprendere, una garanzia costituzionale è lo slogan per questa assemblea. Lo abbiamo scelto anche in ragione delle celebrazioni per il settantesimo anno della Costituzione che se pur datata è uno straordinario documento di indirizzo per la garanzia della libertà” e passando a presentare il relatore dell’evento, il professor Massimo Cavino, ha ricordato che proprio a lui “abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere su quello che ragionevolmente potrebbe essere proposto nel corso del prossimo futuro in una ipotesi di riforma delle regole per la garanzia dei principi democratici di un paese che è fondato sul lavoro e ha le sue radici e il suo valore nel lavoro delle persone come nelle piccole imprese che Confartigianato rappresenta”.
L'intervento del professor Cavino sulla Costituzione e del presidente Merletti
Il professor Cavino si è interrogato inizialmente sul senso delle parole artigiano/artigianato”. Parole che “assumono spesso significati contraddittori, negativi e positivi. Così se da un lato capita di sentir dire che un’attività è stata svolta artigianalmente per affermare che essa è stata compiuta in modo non professionale, dall’altro, non meno frequentemente, si vedono riferimenti alla figura dell’artigiano proprio per elogiare la qualità di un prodotto”. Nella storia recente “la crisi del modello fordista, a partire dai primi anni novanta del secolo scorso, ha condotto a una rivalutazione dell’artigianato. Ad essa si è accompagnato uno sviluppo straordinario delle tecnologie che le ha rese accessibili anche alle piccole e medie imprese. E questo ha comportato un ritorno all’artigianato e quindi a quella rivalutazione, anche nel linguaggio. Anche il nostro sistema giuridico è un prodotto della storia e deve essere interpretato alla luce delle evoluzioni che abbiamo sommariamente descritto. Così l’ultima frase dell’articolo 45 della Costituzione, in forza della quale La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato. .. perché il costituente non vuole però che nello sviluppo dell’economia di massa vada perduta la tradizione artigianale del nostro paese e per questo assegna al legislatore il compito di tutelarla”. Una tutela non compiuta in toto: “Non si è adeguatamente sottolineato il fatto che l’artigianato condivide la sua radice, non solo linguistica, con l’arte; che la produzione artigiana è anche manifestazione della personalità creativa” spiega Cavino “Da questo punto di vista il quadro legislativo dovrebbe essere aggiornato sotto un duplice profilo. In primo luogo, tenendo conto degli sviluppi della tecnologia, dovrebbe essere aggiornato il concetto stesso di artigianato – oggi centrato essenzialmente sulla produzione di beni – promuovendo anche l’erogazione di servizi, quando in essi si manifesti la creatività dell’imprenditore. In secondo luogo stimolando una formazione professionale adeguata alle esigenze del settore, capace di enfatizzare la cultura dell’artigianato, attribuendo alle stesse imprese artigiane le risorse necessarie per formare i giovani nella tradizione del lavoro” ha spiegato Cavino, e da qui la chiamata in causa delle Regioni, “cui dopo la riforma del 2001 del titolo quinto della Costituzione, è attribuita la competenza sull’artigianato. Le Regioni, sono del resto i soggetti più indicati a provvedere a questo aggiornamento dal momento che possono attuare le normative anche sovranazionali adattandole alle specificità territoriali, che certamente rappresentano una caratteristica essenziale della dimensione artigiana” ha concluso Cavino.
Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato Imprese, in attesa della sua relazione alla prossima assemblea nazionale di Roma ha voluto sintetizzare i temi cardine per gli artigiani con: “Meno fisco, meno burocrazia, minor costo del lavoro e più finanziamenti”. E invitato a investire sul lavoro, “che è cultura”.
Le premiazioni
Il Premio Artifex, istituito nel 2005 per persone e istituzioni che interpretino nel proprio ambito i valori propri dell’artigianato, è stato assegnato a: Per il territorio novarese: Maria Bocca Biolcati, presidente AMA Novara Onlus Associazione malati di Alzheimer. Per il territorio vercellese: Eraldo Botta, sindaco di Varallo. Per il territorio del Verbano Cusio Ossola: Claudio Cottini, sindaco di Santa Maria Maggiore
Riconoscimenti alla memoria di due dirigenti, recentemente scomparsi: Lino Cadalora e Mauro Barbi.
Per la Premiazione Fedeltà alla Associazione, sono stati consegnati 77 riconoscimenti per gli imprenditori associati, 1 per i maestri d’opera e d’esperienza, 3 per i Dirigenti e 5 per i collaboratori.
Riconoscimento speciale per Salvo Meli, coiffeur biker, associato a Confartigianato, che ha concluso, insieme al collega Paolo Urban, nel mese di aprile – a fini benefici per LILT (Lega italiana lotta contro i tumori) sezione di Novara – il Cammino di Santiago de Compostela (vedi BOX nella pagina).
Ai lavori ha partecipato la Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate, diretta dal maestro Mauro Trombetta, esecuzioni al pianoforte di Alba Pepe. In apertura l’esecuzione dell’inno nazionale italiano (per vedere il video clicca QUI) , a metà dei lavori il brano “O Signore dal tetto natìo” da ‘I Lombardi alla prima crociata’ di Giuseppe Verdi e, in chiusura, sempre di Verdi, il “Va’ pensiero” dall’opera Il Nabucco.
I lavori si sono svolti al Centro eventi Il Maggiore di Verbania e sono stati moderati da Maria Grazia Varano, giornalista di VCO Azzurra TV.