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03 Maggio 2018

C'è l'accordo per rinnovare il contratto dell'area Meccanica

C'è l'accordo per rinnovare il contratto dell'area Meccanica

C'è l'accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell'area meccanica. Il 24 aprile  è stata sottoscritta fra Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Metalmeccanica di Produzione, Confartigianato Impianti, Confartigianato Orafi, Confartigianato Odontotecnici, assistiti dalla Confederazione nazionale, le altre Confederazioni artigiane e Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, l’ipotesi per il rinnovo del CCNL Area Meccanica, scaduto il 31 dicembre 2012. Si applica alle imprese artigiane dei settori Metalmeccanica e Installazione di impianti, Settore Orafi, Argentieri ed Affini, nonché alle imprese del Settore Odontotecnico.


L’accordo di rinnovo, che decorre dal 1° gennaio 2013 e scadrà il 31 dicembre 2018, conclude una lunga e complessa vicenda negoziale inframezzata dall’accordo “ponte” del 15 gennaio 2014 che era intervenuto per definire la disciplina dell’apprendistato professionalizzante dando copertura, con l’erogazione di un importo una-tantum, alla carenza contrattuale relativa al periodo dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2014. Ad integrale copertura del residuo periodo di carenza contrattuale 1-1-2015/30-4-2018 (40 mensilità), l’accordo riconosce ai soli lavoratori in forza alla data di sottoscrizione (24/4/2018) un importo forfettario una-tantum di 299 euro lordi che verrà erogato in due soluzioni: la prima di 150 euro con la retribuzione del mese di giugno 2018, la seconda di 149 euro con la retribuzione del mese di ottobre 2018.


Con l’accordo è stato definito un aumento salariale a regime pari a:
• 42 euro per il 5° livello del settore Metalmeccanica ed Installazione di Impianti: 22 euro dal 1° maggio 2018 e 20 euro dal 1° settembre 2018;
• 42 euro per il 5° livello del settore Orafi, Argentieri ed Affini: 22 euro dal 1° maggio 2018 e 20 euro dal 1° settembre 2018;
• 41,50 euro per il 4° livello del settore Odontotecnica: 21,50 euro dal 1° maggio 2018 e 20 euro dal 1° settembre 2018.
Gli importi sono riparametrati per tutti gli altri livelli d’inquadramento.
 


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