I centri di revisione di Confartigianato manifestano il loro disappunto e la loro protesta a causa dell’introduzione dallo scorso 11 dicembre, del tariffario aggiornato per le operazioni di revisioni auto alla Motorizzazione civile. Secondo le segnalazioni raccolte da Confartigianato, i disagi sono stati notevoli nei giorni scorsi e hanno compromesso la normale attività dei centri di revisione che, in molti casi, sono stati costretti a fermarsi per ore.
Gli aumenti tariffari previsti di 1,20 euro in favore dello Stato hanno interessato anche le revisioni nelle officine private, nonostante le iniziali contrarie indicazioni della Motorizzazione del primo dicembre. Sotto accusa la scarsa tempestività e la fumosità della comunicazione: infatti i centri revisione sono stati informati solo il giovedì 10 dicembre dell’entrata in vigore del tariffario. La sgradita sorpresa è emersa venerdì 11 dicembre scorso, quando all’avvio delle attività i centri revisione si sono trovati improvvisamente senza crediti sfruttabili, ma tutti da integrare da 1,20 euro. Inoltre, oltre al danno la beffa: infatti su ogni bollettino integrativo, le imprese si sono trovate a pagare anche l’imposta postale aggiuntiva di 1,78 euro (pagandola quindi per la seconda volta visto che avevano già provveduto a pagarla) relativi alle prenotazioni dei pagamenti on line, che, in taluni casi, ha determinato significative e reali perdite a carico delle imprese. Infatti in molti casi i centri revisione, non avendo ricevuto alcuna informazione in merito all’aumento tariffario, avevano prenotato in anticipo molti pagamenti on line trovandosi ora nella situazione di ri-versare i contributi postali.
Intanto Confartigianato è intervenuta tempestivamente nei confronti del Direttore Generale della Motorizzazione, Arch. Maurizio Vitelli il quale ha garantito che da stamattina la situazione dei blocchi nei collegamenti telematici sarà risolta.
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