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10 Luglio 2020

Cave - Incontri del Tavolo tecnico in Regione per definire il nuovo piano delle attività estrattive

Cave - Incontri del Tavolo tecnico in Regione per definire il nuovo piano delle attività estrattive

Le associazioni di categoria delle aziende estrattive piemontesi hanno partecipato giovedì 9 luglio a uno degli incontri del Tavolo tecnico impegnato nel processo di redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive - PRAE. Al vertice sulle attività estrattive con gli assessori regionali Carosso, Gabusi Tronzano e Protopapa era presente il presidente regionale del settore Cave-pietre ornamentali di Confartigianato imprese Piemonte, Gianluca Odetto (al microfono nella foto), e il funzionario della nostra associazione Marco Cerutti. 

In questo momento è in fase di definizione il documento programmatico di Piano, atto propedeutico al PRAE vero e proprio. Nel lavoro intrapreso, tra le associazioni è emersa la consapevolezza che il PRAE presenta varie interferenze con le altre pianificazioni settoriali regionali e che, dall’altro lato, gli oneri effettivi ricadenti sull’attività estrattiva dipendono anche da procedure e fenomeni che in quanto tali trascendono il mero processo di pianificazione.

"Pertanto, la redazione del PRAE rappresenta l’occasione per individuare e focalizzare alcune necessarie modifiche di prassi o di altri piani regionali, in modo da armonizzare e coordinare, pur nel rispetto delle rispettive normative istitutive e delle conseguenti posizioni gerarchiche, gli ambiti di pianificazione e realizzare un equo
contemperamento delle varie esigenze (estrattive, ambientali, paesaggistiche, agricole, ecc.) - sottolinerano le associazioni di categoria delle aziende - evitando che l’attività estrattiva possa ritrovarsi in posizione sistematicamente subordinata, a valle di divieti immodificabili, anche quando non vi sono ragioni giuridiche né di pubblico interesse per ritenerli tali. Riteniamo che l’oggettiva importanza delle aziende estrattive e del loro indotto, in termini economici, ambientali e di presidio dei territori, spesso rurali, montani e marginali, renda assolutamente opportuno un approccio plurisettoriale".