Centri di Revisione Auto: permangono ancora perplessità circa il recepimento della Direttiva 2014/UE/45 relativa ai controlli tecnici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi.
“Nonostante i ripetuti incontri sia a livello nazionale con il Ministero Infrastrutture e Trasporti (MIT), sia a livello regionale con i rappresentanti del settore delle altre province piemontesi, rimane un clima di incertezza tra gli operatori del settore”. Queste le dichiarazioni di Carmelo Renati Delegato di Mestiere del Gruppo provinciale dei Centri di Revisione di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale.
Con l’emanazione della Direttiva 2014/UE/45 il Governo italiano dovrà recepire molte novità per il settore con un proprio Decreto Ministeriale entro il prossimo 20 maggio 2017. Ad oggi, nonostante le rassicurazioni che arrivano da Roma, prevalgono le incertezze per la categoria.
I punti più salienti della Direttiva e che sono stati oggetto di dibattito con il Ministero sono sostanzialmente 3:
1 – esenzione dal conflitto di interessi tra attività di revisione e attività di autoriparazione
2 – verifiche e controlli nei centri di revisione veicoli
3 – formazione e qualifica degli ispettori.
Per quanto concerne il primo punto, dall’esame delle prime bozze del provvedimento, si evince come il Ministero abbia inteso superare e risolvere l’esenzione dal conflitto di interessi tra l’attività di revisione e attività di autoriparazione confermando da un lato il riferimento alla legge 122/92 (quale requisito d’impresa fondamentale per l’esercizio dell’attività dei Centri Revisione come peraltro già oggi stabilito dal comma 8 dell’art. 80 del Codice della Strada) dall’altro prevedendo che l’ispettore deve essere una figura diversa rispetto al responsabile tecnico di cui alla Legge 122/92, proprio per garantire il più possibile imparzialità ed obiettività del controllo tecnico, evitando conflitti di interesse ed irregolarità di comportamenti. Sarà prevista a tale scopo l’istituzione, presso la Motorizzazione, di un apposito Albo per regolamentare la figura dell’ispettore che dovrà rispondere ad idonei requisiti sul piano della qualificazione professionale, attraverso percorsi formativi che saranno definiti successivamente.
Altro elemento di novità rispetto al quadro normativo attuale è legata all’attuale “presenza” del Responsabile Tecnico che si trasforma, alla luce della nuova Direttiva, in effettiva “esecuzione” della revisione dei veicoli a motore, esecuzione che richiederà lunghi ed onerosi periodi di formazione continua.
Circa il secondo e terzo punto possiamo confermare che la formazione è volontà del MIT gestirla a livello centrale mettendola in capo alla Direzione Generale della Motorizzazione, quale Amministrazione in possesso di tutte le capacità e competenze tecniche necessarie, che individuerà i soggetti riconosciuti, evitando, quindi, il coinvolgimento delle Regioni con il rischio di incorrere in difformità di comportamento e penalizzazioni per le imprese.
Le figure e le competenze previste dalla Direttiva (Ente terzo di controllo accreditato) saranno calate e declinate all’interno della struttura della Direzione Generale della Motorizzazione che potrà svolgere il compito di Organismo di Supervisione, avvalendosi anche delle sue diramazioni periferiche sul territorio.
A nostro avviso questa scelta porta con sé alcune criticità: l’impossibilità da parte degli uffici decentrati del MIT di controllare periodicamente tutti gli oltre 8.400 centri di revisione italiani, contribuendo a diminuire la qualità del servizio e ad aumentare la concorrenza sleale tra centri di revisione eticamente corretti e quelli no. Questo alla luce del fatto che già oggi gli uffici decentrati del MIT (ex motorizzazioni) hanno ricevuto competenza dalle province senza possibilità di aumentare l’organico e sono in affanno nello svolgimento del loro lavoro. Il blocco delle assunzioni frutto della necessità di non incrementare la spesa pubblica è altro elemento di incertezza a riguardo.
Dal momento che saranno disponibili maggiori informazioni e novità sull’argomento, sarà nostra cura convocare tempestivamente la categoria per rendere disponibili le novità.