Almeno cento posti di lavoro sono immediatamente disponibili: lo stima una ricerca di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale valutando le difficoltà a trovare personale da parte delle aziende di trasporto. Molte sono costrette a tenere i mezzi fermi nei piazzali e a lavorare al di sotto delle loro potenzialità. “Scontiamo oggi una scarsa predisposizione dei giovani verso il mestiere dell’autotrasportatore, che ha fama di esser un lavoro duro e per il quale occorrono abilitazioni e patenti professionali complesse e costose" così il direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, Amleto Impaloni, commenta il calo di vocazioni per la professione di autista di mezzi di trasporto che sta determinando il fermo forzoso di molti mezzi nel Piemonte Orientale, con ricadute negative sull’economia della regione e sulla gestione delle imprese. “L’autotrasportatore oggi è un lavoro complesso, molto diverso dal passato, legato sì alla conduzione del mezzo ma anche all’elettronica delle nuove applicazioni specifiche e alle nuove mansioni che l’autista deve svolgere e sempre di più svolgerà nel futuro”.
Confartigianato sta lavorando a un ridefinizione culturale del lavoro dell’autotrasportatore, per aiutare i giovani ad avvicinarsi a questo mestiere, per creare occasioni di sviluppo e di formazione: "Dopo il convegno dello scorso ottobre sul tema del trasporto e della logistica, svoltosi a Novara con l’Istituto Fauser, - annuncia Impaloni - in gennaio parteciperemo proprio all’Open day dell’istituto per la presentazione della nuova specializzazione in logistica e stiamo concretizzando a livello regionale una proposta per lo stanziamento di risorse a favore dei giovani che intendano acquisire proprio le abilitazioni per accedere al mestiere”.
Un aiuto concreto, dunque, per superare una effettiva difficoltà dovuta alla mancanza cronica di autisti. “Nelle sole province del Piemonte Orientale – Novara, VCO, Vercelli – sono almeno cento i posti disponibili. Si tratta di altrettanti mezzi che giornalmente rimangono fermi invece di viaggiare e trasportare merci in Italia e all’estero, o che subiscono forti ritardi proprio per l’assenza di personale in grado di condurli. Un danno per tutto il sistema economico” conclude Impaloni.