Scoppia la polemica sulla qualità del serizzo ossolano rispetto a quello ticinese e il Gruppo lapideo di Confartigianato Imprese Piemonte e Assograniti Vco intervengono chiarendo, se ce ne fosse ancora bisogno, alcuni punti fondamentali della questione. Di seguito pubblichiamo la nota congiunta firmata da Gianluca Odetto, presidente regionale del Gruppo lapideo della nostra associazione, e da Mariateresa Moro, al vertice di Assograniti.
Ecco la lettera aperta che è stata inviata alle istituzioni e agli organi di informazione:
"Il Serizzo ossolano è di qualità diversa da quello ticinese?
Diversi operatori del settore e amministratori del nostro territorio in queste settimane ci hanno posto questa domanda. Come associazioni pensavamo non ci fosse più bisogno di sottolineare nuovamente che il bacino della Val Maggia e della Val d’Ossola è un unico bacino geologico suddiviso da un confine geografico, posto dall’uomo e non dalla natura.
Più che le parole in questo settore parlano i fatti. Di opere realizzate con il nostro Serizzo nei secoli ce ne sono moltissime. Parlano da sole per il semplice fatto di essere ancora oggi presenti nonostante i secoli trascorsi. Con il Serizzo continuiamo ad arredare ed abbellire le città di tutto il mondo proprio grazie alle valide caratteristiche tecniche e - con orgoglio - abbiamo inserito il suo utilizzo nel mercato dell’arte, con sculture “posate” nei vari Continenti.
Informazioni più dettagliate sono ancora visibili sul sito www.pietredelvco.it che proprio Assograniti, in collaborazione con Confartigianato all’inizio di questo secolo ha promosso e nel quale è presente una sezione sull’assetto geologico e impieghi dei nostri materiali.
Non pensavamo che una storica e rinomata azienda del settore, quale è la Graniti Maurino SA di Biasca, arrivasse a definire il Serizzo, uno tra i più importanti materiali estratti nel nostro comune bacino geologico, “di bassa qualità”. Perché di fatto quello ticinese e quello ossolano sono materiali geologicamente identici, a volte con qualche differenza estetica e fisico-meccanica che, se comparate da schede tecniche, risultano spesso irrilevanti.
Circa le differenze di salari tra i lavoratori italiani e svizzeri, non riteniamo opportuno entrare nel merito, anche perché è un argomento troppo sfruttato politicamente in Ticino in questi giorni, alla luce del prossimo referendum di settembre sulla libera circolazione delle merci e del lavoro. A qualsiasi cittadino della nostra provincia penso sia chiara la differenza di retribuzione che percepisce un lavoratore svizzero rispetto ad uno italiano a parità di mansione. Ma questa è un’altra storia.
Sinceramente auspichiamo che, se il popolo svizzero con il suo voto confermerà il rispetto dei trattati internazionali di libero scambio, si possa tornare a collaborare con il bacino estrattivo ticinese come abbiamo già fatto in passato grazie ai programmi di cooperazione interreg Italia Svizzera, anche il collaborazione con l’AIGT (Associazione Industrie dei Graniti, Marmi e Pietre Naturali del Ticino), per meglio valorizzare il nostro materiale e le nostre tradizioni sui mercati internazionali.
Auspichiamo che la politica vera - non quella fatta di proclami volti a raccogliere effimeri consensi - ascolti anche e soprattutto le richieste delle imprese che tenacemente vogliono continuare a lavorare in un mercato di libero scambio ma basato su una concorrenza leale e di rispetto delle regole dei singoli Stati, che solo attraverso il confronto e il dialogo possono evolversi nell’interesse generale e più grande di equità sociale e benessere diffuso delle nazioni.
Una sinergia che per quanto riguarda il nostro comune giacimento oggi è ancor più auspicata del passato, considerata la concorrenza sui mercati internazionali che il serizzo e i nostri materiali naturali stanno subendo non solo dai materiali asiatici, ma anche da prodotti ceramici che cercano di copiare sempre più la nostra pietra.
La necessità di investire in ricerca e promozione è sicuramente un elemento che ci accomuna e che potrebbe rappresentare un importante punto di partenza per un dialogo tra i due poli estrattivi per la tutela e valorizzazione del nostro comune giacimento. Il famoso Serizzo. Sia quello della val d’Ossola che della Val Maggia. Sarizzo o Serizzo comunque lo si voglia chiamare, sempre Gneiss è! Spetta a noi imprenditori, estrarlo, lavorarlo, promuoverlo e tutelarlo. Insieme sarebbe meglio!
Mariateresa Moro Ing. Gianluca Odetto
Presidente Presidente regionale gruppo Lapideo
Assograniti VCO Confartigianato Imprese Piemonte