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10 Aprile 2022

Contributi per le PMI che investono all'estero: ecco come richiederli

Contributi per le PMI che investono all'estero: ecco come richiederli

All'interno del nuovo Piano Nazionale di ripresa e resilienza PNRR il Governo ha previsto nuove misure di sostegno alle PMI che internazionalizzano la loro attività e guardano ai mercati esteri con nuovi investimenti. Ecco due bandi utili per finanziare attività funzionali allo sbarco nei mercati esteri.

FINANZIAMENTO AGEVOLATO E CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO SIMEST
 
Sono disponbili nuovi fondi ed è concessa proroga al 31 Maggio 2022 per la presentazione delle domande di contributo a valere sul Fondo 394 SIMEST a sostegno delle imprese esportatrici (SRL ed SPA) che investono in:
•    transizione digitale 4.0 per imprese con vocazione internazionale
•    e-commerce e sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri
•    partecipazione a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema
 
Si prevedono finanziamenti agevolati e fondo perduto fino al 25% delle spese ammissibili. Le risorse del Fondo sono destinate a PMI sotto forma di società di capitali o in contabilità ordinaria, a fronte dell'apertura di un conto corrente dedicato.

 

BONUS EXPORT DIGITALE

Questo nuovo bonus finanzia le spese sostenute per l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export, fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate. E' destinato alle micro imprese (meno di 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato) Manifatturiere (CODICE ATECO C)
Le prestazioni puntano a sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso:

  • la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile,
  • servizi di CMS (Content Management System)
  • la realizzazione di una strategia di comunicazione e digital marketing
  • l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing.

Il Bonus è pari a

  • 4.000 euro alle micro imprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro;
  • 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.

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