Oltre 250 artigiani di Confartigianato hanno lavorato notte e giorno per una settimana e un totale di 16.000 ore per realizzare il nuovo ospedale alla Fiera di Bergamo che accoglierà i pazienti colpiti dal Covid-19. “Gli artigiani di Bergamo – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – sono il simbolo dell’artigianato e di tutte le piccole imprese italiane che non mollano. Nella provincia più tragicamente colpita dall’epidemia, con il loro lavoro hanno testimoniato che possiamo farcela ad uscire dall’emergenza e a ricostruire il futuro della nostra economia”.
Una settimana fa gli artigiani di Confartigianato Bergamo hanno subito risposto all’appello dell’Associazione Nazionale Alpini per realizzare in tempi record il nuovo ospedale. Gli imprenditori si sono mobilitati per contribuire, ciascuno per il proprio settore, a rendere operativa la struttura sorta nella Fiera di Bergamo. Dai lavori di pavimentazione alla carpenteria fino all’installazione di impianti, gli imprenditori artigiani hanno creato dal nulla la nuova struttura ospedaliera. Una prova di generosità e spirito di solidarietà in nome di quel motto in gergo dialettale ‘Bergamo, mòla mia’ che ha fatto il giro d’Italia per mostrare concretamente, nella provincia più colpita dal coronavirus, la ferma volontà di resistere e vincere, anche con il lavoro artigiano, la durissima battaglia di tutto il Paese.
“I nostri artigiani – spiega il Presidente di Confartigianato – hanno lavorato senza sosta, a titolo gratuito, e nel rispetto delle norme di sicurezza per onorare l’impegno di consegnare l’ospedale il prima possibile. E’ stata una corsa contro il tempo, ma ce l’hanno fatta e ora il nuovo ospedale da 142 posti letto consentirà di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere della provincia. Abbiamo dato il nostro contributo e siamo pronti a rimetterci al lavoro ovunque serva. In attesa che, a emergenza sanitaria conclusa, tutte le imprese artigiane oggi in ginocchio possano rimettersi in piedi”.