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31 Maggio 2023

GIOVANI IMPRENDITORI – “Noi pronti per il futuro”

GIOVANI IMPRENDITORI – “Noi pronti per il futuro”

“Noi giovani imprenditori siamo gli artefici del futuro dell’Italia. Siamo orgogliosamente artigiani, appassionati e digitali. Chiediamo ascolto e coinvolgimento ai tavoli dove si decide il futuro del Paese”.
E il messaggio che Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha lanciato alla Convention nazionale ‘Il cambiamento nelle nostre mani’, svoltasi il 26 maggio a Roma e che ha visto la presenza di 200 rappresentanti del Movimento provenienti da tutta Italia.

I lavori, coordinati da Costanza Calabrese, giornalista di Tg5, sono stati aperti dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale ha sottolineato che ‘il futuro del made in Italy è nelle mani dei giovani”.

Cambiamento e innovazione – ha sottolineato il Presidente Peli – sono le parole d’ordine per chi come noi fa impresa e ogni giorno affronta le rapidissime evoluzioni del mercato e le nuove sfide della tecnologia. Noi siamo pronti per il futuro, ma occorre che i decisori pubblici ci accompagnino in queste nuove sfide. Il futuro si crea con le competenze, fondamentali sia per creare un’impresa sia per portare avanti l’azienda di famiglia. La formazione continua è la vera ricetta per stare al passo con le grandi trasformazioni del mondo e del modo di fare impresa. La comunicazione e la promozione di prodotti e servizi sono un aspetto sempre più fondamentale: oggi i giovani prima condividono sulle piattaforme di comunicazione la fase della realizzazione dei prodotti che poi vendono. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il ‘saper fare’, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda”.

All’appello del Presidente Peli la politica ha risposto con gli impegni del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi il quale ha spiegato che è in preparazione un provvedimento, una sorta di legge quadro, sui giovani all’insegna della collaborazione interministeriale e interdisciplinare per offrire risposte strutturate e complessive, concrete opportunità alle esigenze delle nuove generazioni. In particolare – ha sottolineato il Ministro – lavoreremo di concerto con il Ministero dell’istruzione e del merito e con il Ministero dell’università e della ricerca per saldare il rapporto tra scuola e lavoro e per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

E proprio il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del merito Paola Frassinetti ha confermato la volontà del Governo di puntare sulla qualificazione delle competenze affinchè i giovani possano trovare un’occupazione adeguata e le imprese possano reperire la necessaria manodopera qualificata. Il liceo del made in Italy annunciato dal Governo serve proprio a colmare la distanza tra scuola e imprese, attraverso una formazione finalizzata a valorizzare e a rendere attrattive le attività dell’artigianato che rappresentano una componente fondamentale della filiera made in Italy.

Alle risposte del Governo si sono affiancate quelle del Parlamento con l’intervento dell’On. Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera, il quale ha sottolineato: “Le buone leggi nascono dall’ascolto e l’indagine conoscitiva sul Made in Italy, frutto di mesi di audizioni in commissione Attività produttive, ne è un esempio: i risultati pubblicati sono la base del Disegno di Legge già annunciato dal ministro Urso. Abbiamo bisogno di valorizzare e tutelare più efficacemente il brand, attraverso un fondo sovrano che favorisca le nostre eccellenze e anche utilizzando blockchain e intelligenza artificiale nella lotta alla contraffazione e all’italian sounding. Verranno potenziate inoltre la partecipazione alle fiere internazionali e la riscoperta sul territorio degli antichi mestieri, volano del turismo. Grande attenzione poi al tema della formazione, per far incontrare la forte richiesta di lavoro (la disoccupazione giovanile è ancora altissima) con le necessità delle nostre imprese: sia attraverso l’ulteriore potenziamento degli ITS, anche in ottica propedeutica all’Università, sia con il sostegno ai percorsi di Laurea in discipline STEM. Anche la delega fiscale, a cui la Lega ha dato un contributo determinante e che vogliamo ulteriormente migliorare con le nostre proposte emendative, conterrà misure per sostenere le giovani generazioni per esempio attraverso l’introduzione della mini flat-tax estesa a società di persone e studi associati per giovani fino ai 35 anni o gli incentivi alle Start-Up che rappresentano un segmento strategico, perché esse sono un moltiplicatore di posti di lavoro di qualità. Sostenerle significa dare una spinta alla nostra economia, investendo sui giovani e dunque sul futuro. E creando così le condizioni per la costituzione di nuove famiglie, capaci di invertire il pesante trend di denatalità a cui assistiamo”.

La ‘fotografia’ dei giovani e dell’ambiente che li circonda è stata scattata da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, il quale insieme a Licia Redolfi, Ricercatrice dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, ha presentato il rapporto ‘Traiettorie verso il prossimo futuro’ che contiene l’Indice dei territori youth-friendly per impresa e lavoro. Ne emerge che è la Lombardia la regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa. Seguono poco distanti Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. ‘Maglia nera’, invece, al Molise, insieme a Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. Questa ‘Italia a diverse velocità’ per l’ambiente che circonda i giovani da un lato favorisce l’attività di 522.086 aziende guidate da under 35, dall’altro è all’origine di un nostro record negativo in Europa. Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto al 15% della media europea.

Sulla necessità di imprimere una svolta agli interventi per sostenere la formazione e l’aggiornamento continuo sono intervenuti Santo Darko Grillo, Direttore generale di Inapp e coordinatore nazionale per l’anno europeo delle competenze, e Luciano Monti, Docente di politiche dell’Unione europea all’Università Luiss Guido Carli e Coordinatore dell’Osservatorio politiche giovanili della Fondazione Bruno Visentini.

Le sfide che attendono i giovani in un mondo sempre più digitale e dominato dalla comunicazione sono state approfondite da Marco Bettiol, presidente del corso di laurea in Comunicazione all’Università degli studi di Padova, e da Michele Mezza, giornalista e docente di Marketing e new media all’Università Federico II di Napoli, il quale ha sottolineato che “la tecnologia e l’intelligenza artificiale devono diventare un elemento di personalizzazione, non di standardizzazione. Bisogna essere capaci di dare un’anima alle tecnologie, bisogna replicare la capacità dell’artigianato di tradurre la tecnica in eleganza, in gusto, dandole senso e significato. In questo senso l’artigianato ha un grande futuro dietro le spalle”.

E i nuovi orizzonti dell’artigianato sono quelli dei giovani che propongono le loro creazioni su piattaforme social. La Convention è stata infatti l’occasione per presentare la partnership tra Confartigianato e TikTok, la piattaforma per offrire agli artigiani italiani nuovi strumenti di comunicazione digitale, capaci di potenziare la visibilità e l’attrattività dei tanti mestieri che, con le loro creazioni e i loro prodotti, sono il biglietto da visita dell’eccellenza italiana nel mondo.

Giudizio positivo sull’assise romana viene da Diego Pastore, presidente regionale dei giovani di Confartigianato: “Abbiamo proposto il nostro modello di impresa e di persona come esempio di un saper fare che traduce e rilancia i valori dell’artigianato e della piccola impresa. Dopo lo stop forzoso della pandemia da Covid 19, siamo ritornati in un mondo profondamente diverso da quello che ci siamo lasciati alle spalle ma non per questo è immutato il nostro spirito di imprenditorie di persone: il futuro è qui e noi siamo pronti”.