E' tornata a splendere la statua equeste dedicata a Vittorio Emanuele II di piazza Martiri a Novara: l'associazione Ancos di Confartigianato ha impegnato i fondi raccolti con il 5Xmille dei contribuenti nelle dichiarazione dei redditi e sabato 8 ottobre la fine dei lavori è stata festeggiata con una cerimonia a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Alessandro Canelli, la sua vice Marina Chiarelli, il presidente della Provincia Federico Binatti, la vicaria del prefetto Marina Milazzo e le associazioni d'arma.
"Sono stati utilizzati i fondi destinati dai contribuenti con il 5xmille alla nostra associazione ANCoS Aps e questo è un significativo segnale di interesse per il territorio - ha detto il presidente di Confartigianato imprese Piemonte orientale Michele Giovanardi-. Restituendo alla città il monumento restaurato le restituiamo un pezzo della sua storia. E quando c'è da portare a termine un impegno importante per la città, come lavorare alla statua o riportare sulla Cupola il Salvatore, si trova sempre un artigiano che se ne occupa". "Adesso stiamo lavorando per dotare il monumento di illuminazione a led con energia solare" ha aggiunto il direttore Amleto Impaloni. Il sindaco di Novara ha ringraziato Confartigianato: "Il monumento sarà valorizzato con la futura pedonalizzazione della piazza".
Lo storico Paolo Cirri ha ricostruito la storia del monumento e dei complessi rapporti del re Galantuomo con la città di Novara: "Suo padre abdicò qui a Novara e quindi lui divenne re ma quanto entrò in città con il suo esercito la gente applaudì gli austriaci perché i soldati piemontesi allo sbando si erano resi protagonisti di saccheggi. Ma alla sua morte Novara decise subito di dedicargli un monumento raccogliendo subito tantissimi fondi e battendo in velocità (e in pregio della statua) Vercelli. Il monumento fu poi abbattuto e fatto a pezzi da una squadraccia facista ma dopo la guerra venne ricostruito e rimesso al suo posto, anche se con una posizione orientata in modo diverso, il re non guardava più verso palazzo Venezia (che non esisteva ancora peraltro) ma la Borsa". E poi ha aggiunto: "Il restauro promosso da Ancos porta questa statua a livelli europei, purtoppo i monumenti in Italia sono conservati in pessime condizioni, sporchi e coperti di verde".