La sostenibilità ispira il lavoro di “Dres-Plast”, ogni giorno. E’ nel cuore della sua attività: recuperare, trasformare, dare nuova vita a ciò che esiste da tempo e rendere più duraturo ciò che è appena stato creato. Ed è nella scelta di utilizzare prodotti ecologici, energia green e impianti che ripuliscono gli scarichi in aria, frutto di studi e investimenti dell’azienda di sabbiatura e rivestimenti termoplastici di Romagnano Sesia (Novara). Per tutte queste ragioni l’imprenditrice Milena Dresti e il suo team si sono aggiudicati il premio “Io sono impresa sostenibile” 2024 di Confartigianato Piemonte Orientale.
L’azienda è nata nel 1989 con un’attività molto diversa e lontana da quella attuale: l’impagliatura delle sedie. A poco a poco però la mission è cambiata e all’inizio si è concentrata sui rivestimenti in plastica delle sedie, passando dalla fornitura esterna alla produzione interna di Dres-Plast, poi si è specializzata proprio in questo servizio aggiungendo altri trattamenti come la sabbiatura e adottando materiali più ecologici, sostituendo il Pvc con il polietilene.
Infiniti ambiti di applicazione per ridare vita a oggetti e apparecchiature
Oggi lo staff guidato da Milena Dresti con il marito Federico Fannì si concentra su attività per le aziende e i privati finalizzate alla pulizia e trasformazione e ai rivestimenti termoplastici, con nuovi target sperimentali. In questi giorni è in prova un prototipo di barriera ambientale per una linea ferroviaria in costruzione. Gli ambiti di intervento, infatti, sono infiniti. La Dres-Plast si è occupata di smontare e riportare a nuova vita 1.700 bacchette di legno dei balconi di un condominio in Valle Vigezzo; ha sabbiato e pulito i mattoni a vista di una cantina in una masseria pugliese, prima coperti da strati e strati di malta bianca; con prodotti ecologici e delicati ha rinnovato il legno di una barca; ha tolto la ruggine da arredi per l’esterno e le macchie dello smog dai muri dei palazzi; ha fatto tornare splendida come appena uscita dalla fabbrica un’auto d’epoca e un amato motorino “Ciao” di tanti anni fa.
“Ci ispira il principio che gli oggetti “vecchi” si possono recuperare, trasformare e non è sempre necessario eliminarli puntando su qualcosa di nuovo – racconta Milena Dresti -. Questo vale per le attività industriali come per le cose che compongono la vita quotidiana di tutti noi, soprattutto per ciò che amiamo e non vogliamo perdere. E’ un concetto che si sposa con la salvaguardia dell’ambiente e l’economia, riducendo i rifiuti, gli acquisti e i relativi costi. Per limitare i trasporti ci siamo anche dotati di macchinari mobili che consentono di lavorare “a domicilio”, riducendo gli spostamenti”.
Il rivestimento termoplastico protegge anche dalle infezioni
Oltre alla sabbiatura e pulizia, l’altro ambito di attività è il rivestimento termoplastico che viene realizzato su pezzi in metallo destinati ai settori elettrici, automotive, navale, ospedaliero e anche del food dove la necessità di avere superfici anti-microbiche è sentita e su componenti o pavimentazioni in vetroresina di barche o piscine. “Stiamo eseguendo prototipi e questa sfida ci motiva molto – spiega con entusiasmo Milena Dresti -. Abbiamo trascorso un week end a studiare diversi rivestimenti per una barriera da installare lungo una linea ferroviaria, una commessa nuova che ci spinge a scoprire soluzioni sempre più performanti ed ecologiche come chiede il mercato e come piace a noi”.
E a proposito di ecologia la “Dres-Plast” si è aggiudicata il riconoscimento “Io sono impresa sostenibile” per il percorso avviato già nel 2019 verso un impatto zero nei confronti dell’ambiente. Lo stabile in cui si trova l’azienda, che fa parte del vecchio e suggestivo complesso dell’ex cartiera di Romagnano Sesia, è stato dotato di pannelli fotovoltaici per rifornire di energia pulita gli impianti, nel 2011 è stata realizzata una vasca per la riserva idrica, vengono utilizzati prodotti non inquinanti nei trattamenti di plastificazione e sabbiatura, con materiale riciclabile e poco scarto.
Investimenti verso un impatto zero: "Vogliamo fare la differenza per le persone e per l’ambiente in cui tutti viviamo"
L’investimento più importante e significativo ha riguardato le emissioni: “La legge impone il controllo degli scarichi dei bruciatori e noi utilizzavamo un classico sistema a carboni attivi che rispettava i termini della normativa – ricostruisce l’imprenditrice -. Ma non ci soddisfaceva. Così abbiamo investito in studi e tecnologia e ci siamo dotati di un impianto di ossidazione termica rigenerativa che purifica i composti organici volatili con un processo chimico e trasforma gli inquinanti in acqua e anidride carbonica restituendo in atmosfera aria più pulita di quella esterna, senza fumi e senza odori. Vogliamo fare la differenza per le persone e per l’ambiente in cui tutti viviamo”.