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19 Dicembre 2024

LA STORIA D'IMPRESA / Un museo dolcissimo racconta 120 anni speciali alla pasticceria Follis di Vercelli: "Un omaggio al lavoro di chi ci ha preceduto"

LA STORIA D'IMPRESA / Un museo dolcissimo racconta 120 anni speciali alla pasticceria Follis di Vercelli: "Un omaggio al lavoro di chi ci ha preceduto"

Qualcuno ha nomi curiosi come il “candissoire” o l’“estrusore”, tutti raccontano un’arte antica e l’ingegno artigiano di chi crea dolci. Ha realizzato un piccolo e affascinante museo di attrezzi del mestiere e ricordi Paolo Bagliero, attuale proprietario della Pasticceria Follis che da oltre 120 anni si trova nel cuore di Vercelli e dei suoi abitanti amanti dei sapori raffinati di un tempo: “L’esposizione vuole raccontare il nostro lavoro – commenta - e rendere omaggio a chi c’era prima”.

Un filo dolcissimo che lega 120 anni di lavoro e passione

La pasticceria è nata nel 1904 quando Vittorio Follis trasformò un piccolo forno del pane in un luogo di produzione di dolci, soprattutto dei biscotti tipici vercellesi “bicciolani” che venivano realizzati seguendo una ricetta dell’Ottocento. Nel 1926 Bernardo Caron, nonno dell’attuale titolare, di ritorno da botteghe in Svizzera e poi a Milano decise di acquisire il laboratorio. Mantenne lo stesso nome ma arricchì la produzione con una nuova specialità tutta sua, la tartufata di cioccolato, e tanti panettoni.

Negli Anni Cinquanta entrò in pasticceria Rodolfo Bagliero, genero di Bernardo che rimase per oltre sessant’anni, vero maestro del laboratorio a cui poi successe il figlio Paolo che oggi guida la Follis, “Eccellenza Artigiana” riconosciuta dalla Regione Piemonte. Ha una decina di dipendenti tra produzione e vendita nella sede storica di corso Libertà 164 e nella succursale di corso Torino: “Una volta si creava ogni dolce dall’inizio alla fine e ancora adesso quasi tutto proviene da qui – racconta Bagliero -. Questo si sente nel gusto vero e non standardizzato dei prodotti che offriamo”.

Il prezioso museo dei ricordi e dell'ingegno artigiano

Dal passato la Pasticceria Follis ha ereditato anche un magazzino pieno di attrezzature che venivano utilizzate nell’attività di ogni giorno: nel 2022 è diventato un prezioso museo ricco di sorprese, che un giorno ha ricevuto la visita illustre di un maestro dell’arte pasticcera, come Iginio Massari. L’expo si trova davanti al negozio  di corso Libertà in un suggestivo locale di mattoni a vista e pavimento di legno e visitarlo vuole dire perdersi nella storia e nell’ingegno artigiano.

Ci sono il torchio per pressare la frutta secca ed estrarre l’olio di noci e nocciole, lo sbuccia-mandorle, il rotolo con i chiodi per bucare la pasta frolla, il candissoire in rame per la frutta candita, l’estrusore comandato da un palo a cinghia che ai primi del Novecento veniva usato per la pasta dei bicciolani, le cassette-forme dei cioccolatini e le pastigliatrici per le caramelle, faticosissime da preparare. Il packaging d’epoca riporta il numero di telefono 3-19 degli Anni Quaranta, uno dei primi di Vercelli, e le foto in bianco e nero mostrano momenti di vita e lavoro e qualche aneddoto curioso come la storia del moto-furgone (dal design bellissimo) per le consegne: “Mio nonno lo utilizzava negli Anni ’50 e ‘60 ma un giorno gli è stato rubato – racconta – Bagliero -. Per fortuna pochi giorni dopo l’ha ritrovato anche se non aveva più il motore: lui l’ha fatto riparare e rimesso in strada. Dopo un mese però è sparito di nuovo e non è mai stato rintracciato. Un vero peccato”.

L’esposizione è a ingresso libero e può accogliere anche gruppi con visite guidate: “Ci pensavo da tempo a questo piccolo museo perché mi piaceva raccontare in questo modo la storia della nostra pasticceria e perché volevo dare un senso forte al lavoro di chi c’è stato prima di me – spiega Paolo Bagliero -. Tra l’altro tutti questi oggetti venivano tenuti non certo per ricordo ma perché erano riutilizzati e adattati alle diverse esigenze: non si buttava via nulla, è una lezione che dovremmo tenere a mente anche noi”.


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