“La Legge di bilancio deve recuperare l’ambizione di una visione strategica complessiva che punti a valorizzare le potenzialità delle piccole imprese, evitando la pericolosa tentazione di piegare il sistema economico ad una dimensione standard”. E’ l’indicazione espressa dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, intervenuto sabato 21 novembre in videoconferenza all’Audizione sulla Legge di Bilancio in Commissione Bilancio della Camera.
“I numerosi provvedimenti d’urgenza per consentire alle imprese di affrontare gli effetti della pandemia – ha sottolineato Fumagalli – vanno integrati con una norma che superi il criterio dei codici Ateco, per riconoscere ristori a tutte le imprese che hanno subito cali di fatturato significativi con riferimento temporale al semestre più aggiornato del 2020 e non più al solo mese di aprile”.
Il Segretario Generale di Confartigianato ha aggiunto: “Le imprese vanno accompagnate nella ripresa della normalità economica con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti. In particolare, la riforma dell’Irpef dovrà assicurare pari trattamento a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale. E’ anche ora di abrogare adempimenti divenuti ridondanti e che sottraggono liquidità alle imprese: basta split payment, basta reverse charge, e la riduzione dall’8% al 2% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta”.
Tra gli interventi per rilanciare imprese e occupazione in una chiave di transizione green, Confartigianato sollecita la proroga triennale degli incentivi di riqualificazione energetica e recupero del patrimonio edilizio, con il prolungamento al 31 dicembre 2023 del superbonus 110%.
Sul fronte delle misure per il lavoro, Cesare Fumagalli chiede di concentrare gli investimenti sulla crescita delle competenze e del sistema di formazione professionale, incentivando il ricorso all’apprendistato, sia quello duale che quello professionalizzante, ed eliminando oneri burocratici e costi per le imprese. Per ridare slancio all’occupazione, sollecita l’eliminazione dei vincoli e delle limitazioni agli strumenti di buona flessibilità, con particolare riferimento ai contratti a termine per i quali chiede di togliere definitivamente l’obbligo di indicare la causale e il contributo addizionale previsto in occasione di ciascun rinnovo.
Critico sul divieto per le imprese di procedere a licenziamenti per motivi economici, il Segretario Generale di Confartigianato sollecita l’introduzione di ulteriori casistiche escluse dal blocco dei licenziamenti quali, ad esempio le interruzioni di rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere