Regione Piemonte. Dal 15 settembre stop ai Diesel Euro 5: Confartigianato chiede una azione concertata per non gravare su imprese e famiglie e bloccare l’economia e la vita della regione
Ultim’ora: Si apre uno spiraglio di concertazione. Salvini promette un intervento; commenti positivi dal presidente Cirio e assessore Marnati. Confartigianato: “Un apprezzabile segnale di disponibilità”
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Un piano articolato e percorribile di soluzioni e aiuti. Lo chiede Confartigianato, ad ogni livello, alla Regione Piemonte in merito al programmato stop alla circolazione dei veicoli con motori Diesel Euro 5, e soprattutto ai Sindaci piemontesi dei comuni interessati a partire dal 15 settembre, scadenza anticipata rispetto alla data programmata del 2025.
E sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Salvini che ha rimarcato come la situazione sia un risultato dell’ennesima forzatura europea sui temi della sostenibilità, una presa di posizione che ha trovato concordi il presidente del Piemonte, Cirio e l’assessore marnati.
Ma quali sono le posizioni di Confartigianato?
“Di fronte all’emergenza polveri sottili e alla necessità di agire a tutela non solo dell’ambiente ma anche della salute delle persone, riteniamo che impedire la sola circolazione dei veicoli diesel Euro 5 sia una toppa peggiore del buco” spiega il direttore di Confartigianato Amleto Impaloni. “le piccole e le medie imprese vogliono attivamente contribuire alla diffusione di buone pratiche per contenere la diffusione delle polveri sottili e degli agenti inquinanti, ma ritengono che a fronte di una disposizione di blocco della circolazione di una limitata categoria di veicoli che riguarda il Capoluogo Torino e 76 Comuni della regione andrebbe proposto un piano di contenimento dell’inquinamento articolato. In primo luogo intervenendo sugli impianti di risaldamento, soprattutto quelli più obsoleti, privati e soprattutto pubblici; intervenendo con i controlli rispetto al corretto rispetto della manutenzione e della esecuzione a regola d’arte, attuando azioni che vietino la riqualificazione del manto stradale di asfalto se non con le moderne soluzioni che catturano a terra le emissioni evitandone la dispersione nell’aria, posando in sostituzione dei tradizionali cartelloni pubblicitari appositi teli che assorbono gli agenti inquinanti. La norma che obbliga l’adozione di azioni finalizzate alla riduzione delle emissioni non vincola agli interventi sulla mobilità dei veicoli così come sembra orientarsi la nostra Regione. Evidenzio il solo dato che riguarda il trasporto merci: un settore chiave per l’economia in cui i mezzi euro 5 diesel e inferiori rappresentano oltre il 70% del parco circolante mentre i veicoli commerciali sopra le 2,8 tonnellate di categoria Euro 6 sono il 28% dell’immatricolato”
“Sulla mobilità le imprese sostengono un più ragionevole utilizzo del dispositivo del Move In, per rilevare la percorrenza contingentata- per i veicoli più inquinanti; in primo luogo l’adozione dei controlli per coloro che avendo ottenuto incentivi per la sostituzione dei veicoli con interventi pubblici poiché avrebbero dovuto procedere alla installazione del dispositivo per tutti i veicoli circolanti di proprietà inquinanti e non ancora alienati” – interviene il Presidente Michele Giovanardi. “Inoltre il montaggio e la gestione del dispositivo di controllo dovrebbe essere a costo zero per gli utilizzatori, con una revisione del numero dei chilometri percorribili sostanzialmente differente per chi dell’auto ne fa un uso personale rispetto all’uso professionale. Il piano articolato dovrebbe essere necessariamente abbinato a incentivi economici, indispensabili per promuovere il rinnovo del parco circolante veicolare, con l’acquisto di mezzi green” spiega il Presidente Michele Giovanardi “Se non verrà disposta una revisione degli intenti, il semplice blocco dei diesel Euro 5 e inferiori – circa 140 mila mezzi immatricolati in Piemonte, che diventano seicento mila comprendendo tutte le categorie interessate dal blocco– ci saranno impatti devastanti. Imprese e famiglie stanno vivendo settimane difficili per l’escalation di prezzi e tassi di interesse, non possono affrontare anche questa prova che ha cosi come è descritta sembra essere una nuova azione a favore delle case produttrici di veicoli”. Siamo disponibili al dialogo con la Regione e con i comuni e con loro ci piacerebbe definire un piano con reciproci buoni esempi, attuabili fin da subito, perché siamo certi che neppura la pa potrebbe permettersi il blocco della circolazione di tutti i veicoli di proprietà diesel euro 5 dal prossimo 15 settembre conclude Amleto Impaloni.