Si è tenuto Venerdì 20 ottobre alle ore 10.00 presso l'Aula Magna dell'Università del Piemonte Orientale il seminario "Siamo ciò che mangiamo: il cibo tra cultura e salute" evento che fa parte della Settimana del Sociale di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale conclusasi ieri.
Il tema dell'alimentazione, di cui si parla tanto negli ultimi tempi, è stato illustrato dalla dott.ssa Flavia Prodam del Dipartimento di Scienze della Salute, dal prof. Davide Porporato, Etnologo del Dipartimento Umanistico, dal dott. Gianpaolo Fassino, Antropologo Culturale dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e dalla dott.ssa Cinzia Mainini, Assegnista di ricerca presso il Dipartimento degli studi di Economia e Impresa, che durante i loro interventi hanno analizzato il problema da un punto di vista medico, antropologico ed economico.
Il primo intervento è stato tenuto da Davide Anni, referente per L'AnCos della Confartigianato di Novara, che con il progetto "Manteniamo il Passo" ha illustrato i risultati emessi dai 2321 questionari somministrati ai genitori di bambini in età compresa tra i 9 e i 16 anni di cui 122 solo della provincia di Novara.
I dati rilevano che la famiglia media novarese è composta per il 77.8% da coniugi o conviventi con una maggioranza di figli maschi del 36.07% e del 14.75% di femmine; nell'80% dei casi è la mamma a occuparsi della preparazione dei principali pasti della giornata o, in sostituzione a lei, ci pensano i nonni (5%); solo il 70% ammette di preoccuparsi della qualità del cibo che acquista e la percentuale aumenta se si tratta della provenienza. I cibi più consumati a pranzo o a cena sono pasta e riso e il consumo di verdura è solo del 65%.
Emerge anche che la maggior parte degli intervistati passa il proprio tempo davanti alla tv o al pc, che il 63% fa spuntini a orari insoliti; l'87% dei genitori pensa che i propri figlii non abbiano mai provato a fumare.
Il seminario è stato organizzato in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale: infatti la Scuola di Medicina stava raccogliendo dati sulle abitudini alimentari nei ragazzi delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado, valutando l'aderenza di questi ultimi alla dieta mediterranea.
L'evento ha visto una grandissima affluenza, toccando quasi quota quattrocento partecipanti: in particolare sono intervenuti i ragazzi delle Scuole Secondarie di Primo Grado, delle Secondarie di Secondo Grado, gli studenti universitari e moltissime persone comuni.