Una mobilitazione nazionale della categoria per non morire, e ai nostri parlamentari chiediamo un intervento rapido per modificare una norma che, se convertita da disegno di legge in legge farà chiudere le nostre imprese già provate da una crisi durissima così il commento di Mauro Barbi, delegato della Sezione Auto di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale dopo la decisione dei Carrozzieri di Confartigianato di proclamare lo stato di mobilitazione che coinvolge 18mila imprese in Italia e duecento nelle nostre province. In più la situazione drammatica del settore è stato denunciato ai parlamentari delle nostre zone che saranno chiamati ad approvare le nuove norme: Se nulla cambia, il mercato delle autoriparazione finirà grazie a un disegno di legge del Governo nelle mani esclusive delle assicurazioni: significa che per riparare il danno dovrò andare non dal mio carrozziere di fiducia ma da quello che mi indica l'assicurazione e si dovrà rinunciare alla cosiddetta cessione del credito, cioè in caso di riparazione in una officina non convenzionata con le assicurazioni si dovrà sempre anticipare le spese, sostenere maggiori oneri e attendere il risarcimento spiega Barbi, il quale ricorda anche come il disegno di legge del Governo sia anche in contrasto con alcuni disegni di legge, giacenti da tempo nelle Commissioni parlamentari, e che hanno tra i firmatari gli onorevoli Moretto (PD) e Vignali (NCD).
Abbiamo convocato la categoria in due riunioni che si terranno il prossimo 27 marzo alle ore 18 a Novara e Verbania, nelle nostre sedi collegate in videoconferenza. Abbiamo chiesto ai parlamentari delle nostre zone di venire in riunione con noi e ascoltare la voce di imprese che sono pesantemente danneggiate da questa norma, un danno che è anche della clientela, non più libera di farsi riparare il mezzo da chi vuole! commenta Barbi: Questa volta andremo fino in fondo, ne va della nostra sopravvivenza e della libertà, non solo d'impresa ma dei cittadini stessi.