Se un'azienda deve realizzare un prodotto con caratteristiche particolari e necessita di una macchina speciale, “su misura”, la Sibo studia la soluzione, progetta il macchinario e infine lo costruisce. Funziona così dal 1830, quando a Ornavasso (Vco) è stata fondata l’allora “Graziano Brusa Costruzioni Meccaniche”, diventata dal 1970 “Sibo” ovvero “Società Industriale Brusa Ornavasso”. Da qui partono i macchinari che in questi decenni hanno raggiunto tutto il mondo: adesso sono in corso tre progetti per una casa di produzione di arredo e casalinghi di design rinomata in tutto il mondo che chiede attrezzature per produrre cucchiai di legno e appendiabiti sagomati. A capo c’è sempre la famiglia Brusa Antonini con l’ultimo erede che si chiama come il fondatore, Graziano, di 46 anni, e il padre Alberto di 76.
L’azienda ha cominciato la sua attività realizzando automazione per aziende artigiane partendo dalle ruote idrauliche per movimenti rotativi poi sviluppati per le macine dei mulini oppure per le pietre “rubini” degli orologi. Oggi crea macchine speciali “su misura” per la lavorazione del legno e la finitura dei metalli. Il cliente pone il problema del prodotto che vuole realizzare, la “Sibo” disegna un progetto che viene discusso con il committente e poi realizzato come prototipo nel laboratorio dell’azienda di Ornavasso. “Tolto il Polo Nord e il Polo Sud siamo arrivati dappertutto” sorride Alberto Brusa Antonini. Sono in magazzino già imballate per partire macchine per manici di legno per coltelli per il Perù, la Francia e la Germania e un’altra per tappi circolari di legno destinati a chiudere prese d'aria in Russia. Il mese scorso sono partite attrezzature per il Cile, cliente storico, e gli Stati Uniti. Va all’estero il 95% della produzione della “Sibo”.
L’azienda non si è mai fermata un giorno e Alberto ha cominciato a lavorare nella fabbrica di famiglia quando aveva 12 anni: “Durante le vacanze della scuola io venivo ad aiutare mio padre Emilio mentre gli amici andavano a sciare d’inverno e a nuotare al lago d’estate – racconta Alberto -. E così purtroppo non so fare nulla di sport: né sciare né nuotare”. Ma è stato proprio un incontro al mare, mentre tentava di imparare a nuotare, a fargli incontrare Maria: era il 1965 e da allora non si sono più lasciati. La signora Castelnovo si occupa della parte amministrativa: prima di sposarsi lavorava a Milano da un commercialista esperto in società.
Anche il loro figlio Graziano ha messo piede in azienda giovanissimo, a 14 anni, quando ancora studiava: "Il lavoro è una disciplina di famiglia – racconta Maria Castelnovo -. Si masticavano progetti a pranzo e cena e il venerdì sera partivamo per andare a trovare i clienti più lontani approfittando del week end. Nostro figlio veniva sempre con noi, a meno che non avesse qualche compito in classe importante”.
La “rivoluzione” più grossa in questi 188 anni di vita della “Sibo” è arrivata proprio con Graziano, erede della dinastia di imprenditori, un giorno di vent’anni fa: “Ha preso il tecnigrafo e l’ha messo in un angolo e mi ha dimostrato come il computer fosse in grado di fare un disegno perfetto quanto il mio ma in un quarto del mio tempo” racconta Alberto. Poi è arrivata la progettazione a 3D e ora è tutto automatizzato e digitale 4.0.
Ma non proprio tutto in realtà: “La progettazione parte sempre dal mio tecnigrafo, che ho conservato – dice Alberto Brusa Antonini -. Io ipotizzo diverse soluzioni per la produzione, confronto le mie idee con quelle di mio figlio e insieme decidiamo quale sia la via migliore da percorrere e a quel punto Graziano realizza il progetto con il computer, con buona pace del mio tecnigrafo".