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02 Marzo 2021

La "Carpenteria Piciaccia" per grandi industrie, elezioni e arredo urbano: "Creare prodotti su misura è il segreto di 30 anni di lavoro"

 La "Carpenteria Piciaccia" per grandi industrie, elezioni e arredo urbano: "Creare prodotti su misura è il segreto di 30 anni di lavoro"

Dalla grande industria alla piccola associazione, dalle sottostrutture in acciaio per le facciate dei palazzi, alle cabine elettorali e all’arredo urbano. I prodotti sempre nuovi, la capacità di adattarsi a clienti molto diversi tra loro e l’aggiornamento continuo sono il segreto che consente alla Carpenteria Piciaccia di Novara di lavorare da oltre trent’anni e soprattutto di guardare al futuro con ottimismo, nonostante tutto.

La partenza come fabbro. L’officina nasce nel 1990 in via Prestinari quando Giuseppe Piciaccia lascia il lavoro alla Pavesi e decide di aprire un’attività tutta sua per piccole lavorazioni come fabbro. Lo aiutano i figli Antonio, che entra in laboratorio a 14 anni e si diploma lavorando, e poi Massimo, che arriva nei primi anni Duemila. Nel frattempo l’azienda è cresciuta poco a poco, si è trasferita in via San Rocco, mettendo a punto sempre nuovi prodotti fino ad inaugurare una sede anche a Caltignaga. All’inizio si specializza in attrezzature per l’edilizia come parapetti, cancelli e grate di sicurezza e poi, quando questo settore entra in crisi, trova un inconsueto campo in cui spaziare: le elezioni.

Presente a ogni elezione con le sue cabine e i tabelloni. La Carpenteria Piciaccia è oggi una dei principali fornitori dei Comuni italiani: “Ci siamo arrivati per caso, attraverso un nostro cliente che lavora per la pubblica amministrazione e aveva bisogno di tabelloni per i manifesti – racconta Antonio Piciaccia -. Poi abbiamo cominciato a sviluppare diverse soluzioni di cabine elettorali in acciaio: solo nell’ultimo anno, il 2020, ne abbiamo venduti duemila pezzi”. Per i Comuni, sempre di più alla ricerca di materiali duraturi, la carpenteria novarese crea anche panchine in metallo, transenne mobili e barriere dei marciapiedi.

I grandi cantieri scelgono l'acciao. Ma il mercato cambia di continuo e le intuizioni giuste portano a nuovi scenari. Il settore dell’edilizia vuole utilizzare prodotti di carpenteria medio-pesante per realizzare, ad esempio, le sottostrutture delle facciate oppure le passerelle di collegamento tra un edificio e l’altro o tra le diverse parti: “I costruttori cercano l’acciaio perché è green, indistruttibile, riciclabile e non richiede alti costi di smaltimento come il cemento – sottolineano i Piciaccia -. In Europa si usa a tonnellate, in Italia siamo in ritardo”. Tra i cantieri a cui collabora la carpenteria novarese ci sono la nuova sede Eni a San Donato Milanese realizzata dall’impresa “Webuild”, l’ampliamento del centro commerciale Fiordaliso di Rozzano curato dal gruppo Rezzani de Eccher e i lavori alla clinica san Gaudenzio di Novara, per restare vicino a casa. E proprio in città presto gli automobilisti potranno ammirare una creazione realizzata con cura artigianale dal laboratorio Piciaccia alla rotonda dell’arco a sant’Agabio dove saranno installate le nuove panchine commissionate dall’associazione Casa Alessia su disegno dei ragazzi del liceo artistico.

"Prodotti su misura e la capacità di progettare in proprio ci permettono di stare al passo con un settpre che cambia". “Proprio questa capacità di spaziare dalle realizzazioni industriali a creazioni di stampo più artigianale è quello che ci contraddistingue. Il mondo, e con lui il nostro settore, si evolve sempre e molto velocemente, viene richiesto personale qualificato che in Italia manca: la capacità di garantire prodotti su misura per il cliente è l’elemento che fa la differenza. Noi abbiamo assunto un ingegnere per sviluppare ogni progetto mentre una volta il disegno lo faceva il capo officina: non è più nemmeno immaginabile una soluzione del genere” commenta Antonio Piciaccia, che segue soprattutto la parte commerciale dell’azienda e di recente è stato eletto rappresentante di categoria del settore Carpenteria, meccanica, subfornitura per Confartigianato Imprese Piemonte Orientale.
Dopo un anno sicuramente difficile, il futuro è un’incognita non facile da decifrare. “Io sono ottimista, credo che l’edilizia ripartirà con piccoli cantieri di ristrutturazioni grazie al bonus 110% e con grandi operazioni come, ad esempio, di interventi antisismici – conclude Piciaccia -. Mi preoccupa invece la mancanza di un ricambio generazionale nel nostro settore. Nessuno più vuole fare il carpentiere e questo mi dispiace molto”.


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