Lavora con infinita pazienza seguendo le smerigliature incise sul vetro con piccoli pennelli e gocce di colore. Il risultato sono finestre che filtrano la luce in mille giochi diversi e decorazioni su porte e inserti di mobili, oggi come un tempo. La vetreria Felcea è nata a Grignasco (Novara) nel 1957 e il suo attuale proprietario, Paolo Milanesio, ha messo piede in azienda venticinque anni fa come operaio per poi rilevare l’attività nel 2015 quando la famiglia che la conduceva ha deciso di lasciare per limiti di età: “Ho fatto sacrifici per ripagare il finanziamento ma adesso è mia l’attività in cui lavoro da tanto tempo. Spero che non finisca con me e di trovare un erede quando sarà il momento”.
"Realizzazioni eseguite a mano secondo la tradizione artigiana"
La Felcea si occupa dell’installazione di serramenti, della fornitura di vetrate isolanti, box doccia su misura, porte, scale e parapetti , specchi e cristalli e della creazione di elementi di arredo con decorazioni eseguite a mano sul vetro. “Negli anni il lavoro è cambiato molto – racconta Milanesio -. All’inizio il 70 per cento della produzione era artigianale e il resto industriale, adesso il rapporto si è invertito. Per la parte che si limita alla fornitura noi garantiamo il servizio di posa e manutenzione mentre le realizzazioni eseguite da noi vengono tutte fatte a mano secondo la tradizione artigiana”.
Sono decorazioni artistiche create su misura per il cliente che spesso arriva con il disegno o la foto che desidera riprodurre. Come è successo nel lavoro che lo sta impegnando in questo periodo: “Sto eseguendo l’immagine di un glicine tratta da una boiserie francese d’epoca che mi è stato chiesto di incidere sul vetro da applicare alla porta di legno in una baita di montagna” spiega Milanesio. Il procedimento prevede la sabbiatura manuale e poi la decorazione con pennelli e colori: ”L’unica parte meccanizzata è la stampa della maschera per definire il profilo sul vetro, tutto il resto è eseguito da noi, con cura maniacale dei dettagli”.
Passaggio da operaio a titolare: "Così l'impresa continua a vivere"
Milanesio ha iniziato a lavorare nel 1997 a vent’anni in una vetreria di Briga Novarese e poi da un serramentista di Borgomanero, quindi dodici anni fa è arrivato alla Felcea, come operaio con l’opportunità di diventare il responsabile del laboratorio. Ma nel 2015 la prospettiva si è allargata ancora: la titolare dell’epoca aveva raggiunto l’età della pensione e si trovava di fronte a due strade: chiudere l’azienda o venderla. “Ho deciso di rilevare io l’attività e ho chiesto un finanziamento che mi è costato cinque anni e mezzo di sacrifici ma adesso la soddisfazione è grande – commenta il titolare della Felcea -. Posso garantire alla mia famiglia un reddito e un futuro che prima non aveva”.
La Felcea ha due dipendenti ed è alla ricerca di nuovo personale che però non trova: “Ho messo annunci, fatto girare la voce con il passa-parola e contattato quattro agenzie interinali ma è stato inutile – confida Milanesio -. Sembra che oggi manchi lo spirito di sacrificio e il desiderio di impegnarsi nel lavoro. Vorrei assumere ragazzi giovani, anche senza esperienza, che un domani possano portare avanti l’attività come ho fatto io”.