Ha stabilito un programma di trasformazione digitale completa in cinque step che si concluderà nel 2025: a dispetto dei suoi quasi sessant’anni la “Morganti guarnizioni” di Gozzano (Novara) è lanciata nel futuro e cresce a ritmi sostenuti, nella tecnologia e nella produzione. “Noi siamo e rimaniamo artigiani per la cura e la passione che mettiamo nel lavoro – rivendica la famiglia Morganti – con un’organizzazione scrupolosa e innovativa che ci permette di interfacciarci con le grandi aziende”.
Primi in Italia nella tecnica del tranciato
La “Morganti” crea guarnizioni per rubinetti, impianti di riscaldamento, condizionamento e fotovoltaici e per ogni struttura con tubature: il prodotto può variare da un diametri di pochi millimetri fino al metro e può essere fornito in pochi pezzi oppure in milioni di esemplari. E’ leader in Italia nella tecnica del tranciato in cui la guarnizione viene tagliata a partire da lastre che possono utilizzare materiali diversi, a seconda della sua applicazione: fibre, pvc, spugne, gomme, metalli e altre materie tecniche. “Siamo stati tra i primi ad eliminare l’amianto, ben prima della disposizione che l’ha bandito nel 1982”.
Dal laboratorio sotto casa a impianti automatizzati
L’azienda è nata nel 1963 da un’intuizione di Ferruccio Morganti, allora capo meccanico alla Fasani Valvolami: mancavano ditte che fornissero guarnizioni tranciate al crescente distretto della rubinetteria. Così acquistò un macchinario e da solo con la moglie Angela Maria Sgambaro aprì un laboratorio sotto casa, a Gozzano: lui si occupava della parte tecnica e della produzione, lei di quella commerciale e amministrativa. Avevano visto giusto.
L’azienda è cresciuta in fretta e nel 1996-1997 si è spostata nell’area industriale della cittadina cusiana con un primo lotto di stabilimento e uffici a cui se n’è aggiunto un secondo, una decina di anni dopo, per il magazzino del prodotto finito e il deposito delle materie prime. Il primo trasferimento è stato un momento di svolta anche tecnologico: le “vecchie” trancette sono state sostituite da macchinari innovativi con sistemi a pressa, fustellatrici automatiche e taglierine per i tubi di gomma.
Esportazioni dal Perù all'Islanda
Oggi la “Morganti guarnizioni” ha 18 dipendenti e fornisce i suoi prodotti all’80% delle rubinetterie del distretto (tutte le più grandi) e ad aziende del Bresciano. Il mercato estero copre il 30 per cento del suo fatturato e riguarda Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Regno Unito, Danimarca, Olanda, Romania e Repubblica Ceca ma anche Islanda, Perù Algeria e Libia.
Ai due fondatori si sono affiancati la figlia Elisa con il marito Paolo Della Vedova che hanno “spinto” sulla digitalizzazione della produzione e della gestione del magazzino con un programma in cinque tappe che utilizza software creati appositamente: al termine del piano ogni singolo macchinario “parlerà” con l’ufficio e ogni movimento in entrata e uscita dal deposito sarà informatizzato con un procedimento che seguirà il prodotto dall’ordine alla spedizione.
Stile artigiano con strumenti digitali
Anche nel laboratorio la tecnologia è entrata a pieno titolo con macchinari flash cut che producono partendo dal disegno e altri che eseguono il controllo di qualità con la fotografia digitale di ogni pezzo che viene “confrontato” con l’originale e quindi eliminato se non corrisponde perfettamente. “Ci rapportiamo con clienti che sono veri e propri giganti della rubinetteria – sottolineano Elisa Morganti e Paolo Della Vedova - che richiedono un controllo di processo molto scrupoloso e una qualità massima. Negli anni la digitalizzazione ha modificato il modo di produrre ma non il nostro stile che è e resta artigiano. Puntiamo tanto sulle persone, facciamo formazione e chi lavora con noi “sposa” l’azienda”.