Prova ogni ricetta nella cucina di casa perché la produzione di “Maddalena” rispecchia quello che tutti vorremmo: mangiare bene, con cibi sani, senza sprechi e con rispetto verso la natura che ci circonda. Il pastificio di Serravalle Sesia, in provincia di Vercelli, lavora così e per questo si è aggiudicato il riconoscimento “Io sono impresa sostenibile” promosso da Confartigianato Piemonte orientale: “Cerchiamo sempre la qualità – dice la titolare Maria Luce Franchi –, nei nostri prodotti e nel modo in cui lavoriamo”.
E' "Nata per la pasta"
L’azienda è “giovane”, è stata fondata nel 2014 dai cugini Maria Luce e Massimo Franchi (ora lui è in pensione) dopo una lunga esperienza nel salumificio di famiglia. Desideravano creare qualcosa che fosse solo loro e hanno studiato l’avvio di un laboratorio artigianale di pasta, chiamandolo con un nome di donna che richiama i loro due. All’inizio doveva essere solo pasta secca all’uovo ma poi, come spesso succede a chi lavora sperimentando ogni giorno, la produzione di “Maddalena” si è concentrata soprattutto sul fresco: semplice e ripena, ravioli e gnocchi.
“Sono appassionata di cucina e amo mangiare bene – racconta Maria Luce Franchi -, provo ogni ricetta a casa e se funziona, poi in laboratorio seguiamo lo stesso procedimento. Facciamo la spesa scegliendo materie prime sane e buone, cuociamo la carne e le verdure per i ripieni e quindi procediamo con la pasta e la preparazione dei ravioli. Come faremmo tra i nostri fornelli: proponiamo una cucina casalinga ma con numeri diversi”. Ogni settimana escono da qui circa 300-400 chilogrammi di prodotti: i più richiesti sono gli agnolotti alla piemontese, i gnocchi e i ravioli con la borragine.
Una scelta tutta green
All’inizio “Maddalena” aveva le sue linee di produzione in un capannone preso in affitto, poi nel 2021 il grande salto: i due titolari acquistano uno spazio e decidono di applicare anche allo stabile quel principio di “prima scelta” che utilizzano nella preparazione della pasta. “Abbiamo ristrutturato l’immobile realizzando il “cappotto”, eliminando l’eternit e la coibentazione del tetto, realizzando un impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento alimentato dai pannelli fotovoltaici - spiega Maria Luce -. Abbiamo investito in macchinari a basso impatto energetico, in particolare un abbattitore e una confezionatrice”.
E una scelta importante riguarda proprio il packaging. “Maddalena” utilizza confezioni in carta di polpa di cellulosa, recuperabili al 100%: “Il prodotto mantiene la sua freschezza intatta e viene quasi totalmente eliminata la plastica. Ci costano il doppio delle vaschette ordinarie e per noi è un grande impegno economico. Non tutti i possibili clienti valorizzano la nostra scelta, ma chi ha puntato su di noi è disposto a pagare qualcosa in più per seguire il nostro percorso e mostra un concreto interesse per l’ecologia. Ci spiace che lo Stato non incentivi con aiuti economici queste iniziative degli imprenditori a favore dell’ambiente”.
Obiettivo: sugo
Ma “Maddalena” va dritta per la sua strada e guarda al futuro con nuovi progetti. Cosa ci vuole per una buona pasta? Un sugo altrettanto buono… “Abbiamo già acquistato l’autoclave per sterilizzare i vasetti – confida Maria Luce Franchi – ed eseguito prove che stiamo monitorando per verificare le variazioni del prodotto nel tempo. E’ un processo lungo che va studiato bene perché vogliamo mantenere sempre alta la qualità del prodotto. Le ricette? Sono ancora top secret!”. Ma i loro clienti sono tranquilli: come ha scritto nella sua insegna “Maddalena” è “Nata per la pasta”.